Visione e interventi, il primo piano strategico della nuova città metropolitana (video di tabloid)
Approvato dalla Conferenza dei sindaci e dal Consiglio metropolitano il documento, costruito sulla partecipazione degli enti e delle comunità locali, sulle linee concrete per lo sviluppo, l'integrazione e la coesione dell'area metropolitana di Genova, articolata in nove zone omogenee.
Uno strumento fondamentale per gli obiettivi di sviluppo, integrazione e coesione dell'area metropolitana di Genova, con la partecipazione dei Comuni, dei cittadini e dei territori.
E' il primo piano strategico della Città metropolitana, presentato dal sindaco Marco Doria e dalla vice sindaca Valentina Ghio, delegata alla sua elaborazione e approvato il 21 aprile dalla Conferenza e dal Consiglio dell'ente. Genova è stata fra le prime Città metropolitane a varare il piano strategico, preceduta solo da Milano e Firenze e per costruirlo ha coinvolto attivamente Comuni, enti, mondo del lavoro, della ricerca, della cultura, del sociale e della scuola, attraverso gli spazi web del portale dedicato e sette incontri sul territorio per 27 focus group che hanno raccolto progetti e idee.
Nel nuovo video del programma Tabloid la vice sindaca Valentina Ghio, delegata al piano strategico, fa il punto sugli elementi fondanti del documento che prevede anche, come concordato con enti e comunità locali, l'articolazione del territorio, prevista dalla legge Del Rio e dallo statuto, in nove zone omogenee alle quali la Città metropolitana affiderà ruoli di rappresentanza locale e di proposta.
Le zone omogenee inserite nel piano potranno essere approvate definitivamente dopo la stipula di un'intesa con la Regione.Il piano strategico si articola in cinque strategie (coordinare il cambiamento, sviluppare Genova metropoli, ottimizzare i servizi, adattamento ai cambiamenti climatici e costruzione del senso di appartenenza alla Città Metropolitana) declinate in 26 progetti, individuando le risorse necessarie (metropolitane, regionali, nazionali, europee, private) per renderli concretamente attuabili.Trasversali a tutto il documento sono legalità e trasparenza, con la proposta di un tavolo permanente di lavoro e confronto fra i responsabili anticorruzione della Città metropolitana, dei Comuni e di tutti gli altri soggetti coinvolti e trasparenza e rispetto delle regole sono anche la base per rafforzare la Stazione unica appaltante metropolitana che permetterà economie di gestione, riduzione del contenzioso e maggiore efficacia amministrativa anche a servizio dei Comuni.Il core business del piano sono i grandi servizi a rete, dal ciclo integrato dell'acqua – quindi anche il sistema di depurazione – al trasporto pubblico locale al ciclo dei rifiuti e le altre nuove competenze affidate alla Città metropolitana dalla legge Del Rio.
Tutti i sindaci presenti alla Conferenza metropolitana hanno dato parere favorevole al piano. Negli interventi hanno molti apprezzamenti per le linee e l'impostazione del documento, ma per alcuni sindaci, come Sergio Aveto di Bargagli, c'è molta distanza fra la visione di prospettiva del piano e le difficoltà quotidiane sul territorio, come la gestione delle strade provinciali.
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