Il/la consigliere/a di parità è un pubblico funzionario del Ministero del Lavoro, selezionato tramite bando, incaricato/a di fornire consulenza e assistenza ai cittadini della Città Metropolitana in materia di lavoro, di parità di genere, di pari opportunità e mercato del lavoro. Inoltre intraprende ogni utile iniziativa ai fini del rispetto del principio di non discriminazione.
Nella Città Metropolitana di Genova la Consigliera di Parità effettiva è l’avvocato Alessandra Volpe e il Consigliere supplente è la dottoressa Irene Mercuri.
Cosa fa il/la consigliere/a di parità?
La legge affida alla Consigliera compiti di promozione, di diffusione della conoscenza dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di non discriminazione tra uomini e donne nel lavoro, con l’impegno di diffondere le politiche di genere nella società, nonché compiti di vigilanza, controllo e rilevazione di situazioni di discriminazione basate sul sesso nel mondo del lavoro.
L’azione dell’Ufficio è improntata inoltre a promuovere e diffondere le politiche di genere anche nella scuola e nella società in genere.
In tal senso la Consigliera di parità intraprende ogni utile iniziativa ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e di promozione di pari opportunità per lavoratori e lavoratrici, svolgendo in particolare i seguenti compiti:
- rilevare le situazioni di squilibrio di genere, per svolgere funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni;
- promuovere i progetti di azioni positive, anche attraverso l’individuazione delle risorse comunitarie, nazionali e locali;
- sostenere le politiche attive del lavoro, comprese quelle formative, sotto il profilo della promozione e della realizzazione di pari opportunità;
- collaborare con gli Ispettorati del lavoro al fine di individuare procedure efficaci di rilevazione delle violazioni alla normativa in materia di parità, pari opportunità e garanzia contro le discriminazioni, anche mediante progetti formativi;
- sensibilizzare i datori di lavoro (pubblici e privati) al tema della conciliazione vita privata-lavoro, anche promuovendo progetti e piani di azioni positive;
- agire in giudizio per l’accertamento delle discriminazioni e la rimozione dei loro effetti.
Nell’esercizio delle proprie funzioni la Consigliera di parità della Città Metropolitana è un pubblico ufficiale e ha l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria delle condotte illecite di cui viene a conoscenza per ragione del suo ufficio.
Che cosa è la discriminazione in ragione del genere sul luogo di lavoro?
Costituisce discriminazione qualsiasi atto, patto o comportamento che pregiudichi le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro genere. La discriminazione può essere diretta o indiretta: è diretta quando è costituita da un atto che produca un effetto pregiudizievole/discriminatorio in ragione del sesso, della razza, dell’orientamento religioso o politico, è invece indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, patto o comportamento apparentemente neutro mette o può mettere in posizione di particolare svantaggio i lavoratori dell’altro sesso.
La discriminazione può essere individuale o collettiva.
Sono considerate discriminazioni anche le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo.
Costituiscono discriminazione anche i trattamenti meno favorevoli subiti da una lavoratrice o da un lavoratore per il fatto di avere rifiutato molestie/molestie sessuali o esservisi sottomessa/o.
Che rapporti ci sono tra Consigliere/a, gli enti pubblici, le aziende private e i cittadini?
La Consigliera ascolta, valuta e tratta ogni singolo caso di cui viene informata, agendo in piena autonomia e riservatezza.
- Promuove e facilita la creazione di reti istituzionali e associative inerenti i temi di genere.
- Aiuta imprenditrici e imprenditori che vogliono promuovere azioni positive per realizzare le pari opportunità nella propria azienda anche attraverso progetti e finanziamenti europei e nazionali.
- Incontra le Istituzioni e collabora allo sviluppo di protocolli d’intesa tra le diverse realtà che si occupano di lavoro, legalità, inclusione sociale, utile a prevenire, controllare e arginare ogni irregolarità.
- Favorisce l’azione dei Comitati Unici di Garanzia all’interno degli enti pubblici.
In quali casi posso rivolgermi al Consigliere/a?
Nel caso io ritenga di subire trattamenti discriminatori in riferimento al genere. Ad esempio requisiti di selezione, processi e/o ambienti lavorativi, retribuzioni, assegnazione di mansioni e qualifiche, trasferimenti, progressioni di carriera e licenziamenti. Inoltre ci si potrà rivolgere alla Consigliera di Parità in tutti i casi di molestie e di molestie sessuali.
Come posso contattare il Consigliere/a?
Posso contattarlo/a direttamente tramite i contatti riportati nella pagina.
La mia privacy è garantita?
Sì; il consigliere/a garantisce la riservatezza e le comunicazioni scritte non vengono protocollate in via ordinaria, ma rimangono agli atti in fascicoli riservati e protetti.
Quando e dove posso incontrare il Consigliere/a o il Consigliere/a supplente?
Fermo restando che l’interessata/o prende sempre accordi preventivi e diretti, il Consigliere/a o il Consigliere/a supplente ricevono presso l’ufficio situato in P.le Mazzini 2 al piano terra.