Sci, sabato riaprono gli impianti a s. stefano. la società scelta con gara della città metropolitana
Seggiovie, piste e rifugi affidati alla Asd Sport Turismo e Servizi che si è aggiudicata la gara gestita dalla SUA della Città metropolitana, stazione appaltante e centrale di committenza che per il territorio in tre anni ha già gestito appalti per 87,5 milioni. Ha indetto procedure di gara per 87,5 milioni di appalti (38,5 per lavori pubblici e 49 per beni e servizi) e gestito complessivamente 129 gare in tre anni di attività. E’ la Stazione unica appaltante della Città metropolitana di Genova, istituita nel 2012 dall’allora Provincia d’intesa con la Prefettura per coordinare e gestire le gare sui lavori e i servizi pubblici anche per conto dei Comuni e altri enti del territorio e ora, con le nuove funzioni attribuite dalla legge Del Rio (56/2014) alle Città metropolitane, anche centrale di committenza sull’acquisto di beni e servizi per altre amministrazioni pubbliche. La SUA della Città metropolitana, convenzionata con 47 Comuni e altri 4 enti, ha gestito per il Comune di Santo Stefano d’Aveto anche tutte le fasi della gara per l’affidamento delle due seggiovie, dei due rifugi e delle piste del comprensorio sciistico e turistico Santo Stefano – Prato della Cipolla – Monte Bue, vinta dalla Asd Sport Turismo e Servizi. Gli impianti fra Rocca d’Aveto, Prato della Cipolla e il Monte Bue, per la prima volta gestiti da una società esterna al Comune, riapriranno sabato prossimo, 5 dicembre, nel fine settimana che precede l’Immacolata. La durata dell’affidamento, per un importo complessivo di 250.000 euro, è quinquennale e prevede anche investimenti e progetti imprenditoriali della società affidataria per sviluppare i servizi e aumentare la sicurezza delle piste e degli impianti, mentre contemporaneamente il Comune di Santo Stefano ricercherà nuovi fondo da bandi europei o dai piani di sviluppo rurale per migliorare l’offerta turistica globale del comprensorio. Gli elementi chiave della SUA metropolitana sono “standard contrattuali omogenei – spiegano i suoi funzionari - semplificazione e massima trasparenza degli atti, uniformità di regole e comportamenti a vantaggio delle imprese e della concorrenza, rigorosi controlli sulle procedure per garantire la regolarità delle gare ed evitare ogni rischio di infiltrazioni mafiose, condivisione e scambio di esperienze contrattuali fra i Comuni, unificazione dei bisogni e delle esigenze di approvvigionamento, sperimentazione di nuove soluzioni, certezza dei tempi, ottimizzazione delle risorse e sviluppo dell’innovazione, come l’albo elettronico dei fornitori per l’accreditamento via web alle gare e la formazione di elenchi qualificati di operatori economici da invitare alle procedure negoziate e ai cottimi fiduciari con criteri di imparzialità, trasparenza e rotazione”.
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