Scoglina, i 42 giorni di quaresima di lorsica e favale (video di tabloid)
La Sp 23 della Scoglina, dove il 12 febbraio era caduta al km 2,8 una grossa frana, è stata riaperta dopo i lavori di sgombero e messa in sicurezza progettati ed eseguiti dalla Città metropolitana di Genova. A Cicagna, Lorsica e Favale, comuni della Valle del Malvaro attraversati dalla strada provinciale 23 della Scoglina, il 25 marzo 2016, venerdì santo, non è stata una giornata di passione, anzi è finita la lunga passione di 42 giorni, o per meglio dire Quaresima, che era iniziata la mattina di venerdì 12 febbraio, proprio due giorni dopo il mercoledì delle Ceneri, quando al km 2,8 della strada era caduta una grossa frana che avevo invaso la carreggiata con enormi macigni e montagne di terra, sassi ed alberi, obbligando la Città metropolitana di Genova a chiudere il collegamento viario che dalla Val Fontanabuona porta al passo della Scoglina e da lì alle valli Trebbia ed Aveto. Con la chiusura della Sp 23, gli utenti abituali della strada e i residenti della zona hanno dovuto utilizzare la Sp. 85 di Verzi, che per fortuna corre parallela alla Sp. 23 a poca distanza da questa. La Quaresima della Valle del Malvaro è finita, come è giusto, proprio nell’imminenza della Pasqua, con la riapertura della strada, anche se per ora a senso unico alternato, dopo i lavori di sgombero della carreggiata e soprattutto di ripulitura e messa in sicurezza del pendio franato, progettati e poi eseguiti, piuttosto celermente, da ingegneri, tecnici e operai della Città metropolitana e dell’impresa Cpc, con il decisivo contributo della Regione Liguria sotto il profilo finanziario. In particolare, al piede del declivio franato sono state sistemate barriere alte 3 metri con basi in new jersey di cemento armato, su cui sono montate reti metalliche. Riaperta la strada, nei primi giorni di aprile il materiale rimosso, circa 750 metri cubi di materiali instabili (pezzi di roccia, grosse pietre e terra, pari a oltre 1.300 tonnellate) verrà portato in cave non più attive nel comune di Lorsica, per riempirle. La seconda parte del lavoro deve ancora iniziare, ma è già stata progettata: si tratta di installare sulla parete rocciosa a ridosso della strada, su una superficie larga quaranta metri e alta ottanta, delle reti metalliche, che nella parte più alta saranno particolarmente grosse e robuste.