Pratorondanino, salvo il giardino botanico con il contributo di iren alla città metropolitana
Il gruppo Iren, accogliendo l'invito del sindaco metropolitano Marco Doria, ha stanziato 20.000 euro per sostenere il piccolo e prezioso tesoro montano della biodiversità, uno dei Musei del Verde del Touring Club Italiano che potrà così proseguire le sue attività. Più di quattrocento specie di fiori e piante straordinarie, dalle Alpi alle Blue Mountains australiane alle foreste tropicali, in uno spicchio di biosfera sull’Appennino ligure. Non smetterà di sbocciare il Giardino Botanico Montano di Pratorondanino, piccolo e prezioso regno della biodiversità, dalle orchidee a molti altri tesori vegetali a 750 metri di quota sui monti nel Comune di Campo Ligure.L'area protetta del sistema regionale affidata prima alla Provincia e poi alla Città metropolitana di Genova con la gestione del Gruppo Ligure Amatori Orchidee (GLAO) quest'anno rischiava infatti di non poter riaprire per mancanza dei fondi necessari nel bilancio metropolitano, da anni gravato da pesantissimi tagli nazionali.Per scongiurare questo rischio il sindaco Marco Doria, d'intesa con il consigliere delegato all'ambiente Enrico Pignone, ha chiesto il sostegno di Iren che accogliendo l'invito ha stanziato 20.000 euro a favore della Città metropolitana per far proseguire le importanti attività del Giardino botanico di Pratorondanino, fra i “Musei del Verde” del Touring Club Italiano.Nei 6.000 metri quadrati del Giardino, fra orchidee in fiore come il Cypripedium calceolus alpino, la bellissima e rara “scarpetta della Madonna” europea capace di ambientarsi anche in questa zona dove d’inverno il termometro può scendere a meno venti o il Cypripedium per ventricosum, con habitat dagli Urali al Giappone a Taiwan, sono stati ricostruiti alcuni dei più significativi habitat montani, dalla rocce calcaree dove spiccano la stella alpina, collezioni di semprevivi, sassifraghe, gigli e la regina delle Alpi, ormai rara e a rischio di estinzione, alla roccera serpentinosa, regno della viola di Bertoloni, endemica del cosiddetto Gruppo di Voltri di rocce ofiolitiche da Sestri Ponente a Voltaggio e da Varazze a Ponzone.Il bosco ospita conifere e latifoglie d’alto fusto, come i “fossili viventi”, la sequoia gigante e la Wollemia Nobilis, la pianta forse più rara e preziosa al mondo; considerata estinta – se ne conoscevano solo fossili di 90 milioni di anni fa – è stata riscoperta nelle Blue Mountains australiane e accanto al primo esemplare a Pratorondanino ne sta già crescendo un altro. All’interno del Giardino, poi, il centro per la didattica e la divulgazione scientifica permette a scuole e visitatori di approfondire e sviluppare molti argomenti sul mondo vegetale, l’ambiente e la geologia del territorio.La vicinanza dell'area protetta di Pratorondanino ai laghi del Gorzente e all'Alta Via dei Monti Liguri arricchisce di ulteriori valori ambientali gli importanti itinerari naturalistici della zona.