Memoria, girotondo per nella e tutte le vittime della shoah (video di tabloid)
Le immagini e le interviste della commemorazione in Fontanabuona con il sindaco metropolitano Marco Doria della deportazione dal Campo 52 di Coreglia Ligure degli ebrei sterminati ad Auschwitz, fra cui la bambina Nella Attias di sei anni.Fino al 8 settembre 1943, come ricorda lo storico Giorgio 'Getto' Viarengo, vi erano rinchiusi 3.700 prigionieri di guerra inglesi e dei Paesi del Commonwealth catturati nelle campagne d'Africa del regime fascista italiano. Poi dopo l'armistizio e la sanguinaria dominazione nazifascista della Repubblica di Salò, il campo di concentramento 52 in Fontanabuona nel territorio di Coreglia Ligure divenne purtroppo luogo di segregazione degli ebrei perseguitati, catturati a Genova e nel Tigullio e poi inviati a morire nei lager. Fra loro, con tutta la sua famiglia anche Nella Attias, una bambina di nemmeno sei anni che il 21 gennaio 1944 faceva parte di un gruppo di 29 persone, fatte salire a forza su un camion e trasportate a Milano da dove il 30 gennaio furono caricate sui vagoni piombati di un treno merci al famigerato binario 21, diretto al lager di Auschwitz dove vennero tutti assassinati il giorno stesso del loro arrivo, il 6 febbraio 1944. A Coreglia quel campo non esiste più, ma la memoria resta potente nei simboli: dalla lapide sul ponte che ricorda l'ultimo viaggio di quel gruppo di ebrei, adulti e bambini, verso le camere a gas, al monumento e alla stele con la parola pace in tutte le lingue del mondo nella piazza intitolata a Nella Attias. A questi simboli enti e istituzioni hanno reso omaggio, alla presenza del sindaco metropolitano Marco Doria, con i gonfaloni e corone d'alloro, fra un girotondo per la pace dei bambini fra gli ulivi, con nuove piante messe a dimora in segno di speranza e canzoni, letture e performance delle scuole ad alimentare e trasmettere la memoria di ciò che è stato, affinché l'abisso indicibile dei lager nazisti - dove furono sterminati 6 milioni di ebrei vittime della Shoah e 5 milioni di oppositori politici, partigiani, prigionieri di guerra, nomadi, omosessuali, testimoni di Geova, persone disabili e considerate antisociali – non sia mai dimenticato e ricordare orienti anche le scelte del presente. Lo hanno detto con parole molto sentite e attualissime il sindaco di Coreglia Elio Cuneo, il consigliere regionale Claudio Muzio, il rabbino capo Giuseppe Momigliano, il parroco di Coreglia don Marco Gattorna e il sindaco metropolitano Marco Doria che rivolgendosi a bambini e ragazzi ha detto “è importante ricordare ciò che è stato perché non si ripetano mai quei fatti tragici e perché ci dà lezioni per agire anche nel presente e nel futuro, per affermare una società più giusta e senza discriminazioni.”
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