Recupero entroterra, ok da regione a progetto aree interne, mentre città metropolitana vara il psm
Doppia azione per salvare l'entroterra dall'abbandono: Città metropolitana costruisce il Piano strategico (oggi a Torriglia terzo incontro partecipativo), mentre Regione Liguria approva la strategia 'Aree Interne' per l'area prototipale Antola-Tigullio.
La salvaguardia e il recupero dell'entroterra genovese trova una comunanza di intenti fra Stato, Regione Liguria, Città metropolitana e comuni: infatti, proprio mentre Città metropolitana di Genova è impegnata nella costruzione del proprio Piano strategico, che mira a integrare dal punto di vista dei servizi e delle infrastrutture materiali e immateriali il capoluogo e il resto del territorio (oggi alle 14.30 si terrà a Torriglia, presso la sede del Parco dell'Antola, il terzo dei 7 incontri di partecipazione), la Regione Liguria ha dato l'ok alla strategia di intervento sulla cosiddetta Area prototipale 'Valli Antola-Tigullio', che riguarda lo sviluppo socio-economico e la dotazione di servizi integrati di 16 comuni confinanti ubicati nelle valli Bisagno, Trebbia, Aveto, Graveglia e Sturla, e che è stata messa a punto, anch'essa con un largo processo partecipativo, nell'ambito del progetto governativo nazionale 'Aree Interne', a cui ha dato impulso l'ex ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca.
Le 'Aree Interne' sono territori che hanno subito processi di marginalizzazione: calo della popolazione, riduzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio offerta calante di servizi pubblici e privati, costi sociali quali il dissesto idrogeologico, degrado patrimonio culturale e paesaggistico. Queste aree hanno però anche un grande potenziale di sviluppo socio-economico e su queste aree lo Stato ha deciso di investire. Tutti i comuni d'Italia sono stati classificati sulla base della distanza dai servizi, elemento caratterizzante delle 'aree interne', espressa in tempi di percorrenza in auto. Se il tempo di percorrenza è superiore a 40 minuti il comune è 'periferico', se superiore a 75 minuti è 'ultraperiferico'.
Ogni regione è stata chiamata a selezionare alcune aree progetto e tra queste un'area prototipo. I finanziamenti previsti per ogni area progetto sono oltre 3,5 milioni di euro di fondi statali da destinare ai servizi per i cittadini (sanità, trasporti, istruzione) ed almeno altrettanti sotto forma di quote riservate sui vari fondi europei gestiti dalla Regione (POR FESR, FSE, FEASR), da destinare allo sviluppo socioeconomico dell'area. Le aree selezionate in Liguria sono 4: la Valle Arroscia, l'area Beigua - SOL, la Val di Vara e, appunto Antola- Tigullio, area prototipale. L'area prototipale comprende i 16 comuni di Bargagli, Lumarzo, Davagna, Torriglia, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno, Rezzoaglio, Santo Stefano d'Aveto, Borzonasca, Mezzanego e Ne.
Si tratta di circa 18.000 abitanti su un territorio di oltre 500 chilometri quadrati. Essa contiene diversi comuni periferici (nelle Valli Trebbia ed Aveto) e l'unico comune definito ultraperiferico di tutta la Regione Liguria: Santo Stefano d'Aveto. L'area contiene inoltre al suo interno i due Parchi Naturali dell'Antola e dell'Aveto, a testimonianza dei valori storici, naturalistici, etnografici che il territorio ha da offrire. Dopo la procedura di selezione, partita nel 2014, in cui la Regione Liguria è stata la prima in Italia ad aver approvate le aree, a partire dal gennaio 2015 è iniziato per l'area prototipo genovese un intenso lavoro di progettazione, che ha portato, in fasi successive, alla redazione ed approvazione della bozza di strategia (marzo 2015), del preliminare di strategia (giugno 2015) e della strategia definitiva, trasmessa ed approvata dal Comitato Nazionale Aree Interne nel luglio 2016, successivamente approvata da tutti i comuni ed ora anche da Regione Liguria. "Può sembra arduo se non impossibile - osserva Margherita Asquasciati, sindaco di Fontanigorda e referente istituzionale dell'Area - riportare sviluppo e arrivare all'inversione demografica in aree periferiche in cui l'abbandono e il calo demografico sembrano inesorabili e risalgono in alcuni casi a un secolo fa, anche perché lo spopolamento di queste valli è sempre avanzato nonostante già in passato più volte siano arrivati sul territorio finanziamenti anche cospicui e siano state sviluppate pianificazioni e strategie.
Molti si chiedono perché questa volta dovrebbe essere diverso.
La risposta è che questa volta è diverso il metodo di intervento". Le particolarità sono queste: - non si elargiscono finanziamenti a pioggia, ma si è elaborata una strategia unitaria, in cui tutte le azioni concorrono allo stesso obiettivo; - non si è costruita una strategia a tavolino, calata dall'alto, ma si è coinvolto il territorio e soprattutto attori rilevanti come soggetti pubblici e privati che già operano e sviluppano iniziative di successo nell'area, o le possono trasferire qui da altri contesti; - infine i vari livelli istituzionali stanno lavorando insieme per un obiettivo comune: lo Stato, che ha promosso la strategia e che vede coinvolti nel Comitato Nazionale Aree Interne i diversi ministeri interessati nelle azioni, la Regione, che oltre ad aver messo a disposizione quote riservate sui vari fondi europei ha garantito il coordinamento interno all'ente dei vari interventi ed assistenza tecnica per la scrittura della strategia, i Comuni e le Unioni dei Comuni che, con il coordinamento di Anci Liguria hanno portato la voce e le necessità dei territori, i due Enti Parco, interlocutori privilegiati nella costruzione della strategia, sin dalle sue prime fasi. "L'area prototipale della Liguria - aggiunge Valentina Ghio, vicesindaco metropolitano che sta seguendo la nascita del Piano strategico della Città metropolitana di Genova - ha inoltre una particolarità: è interamente compresa all'interno della Città metropolitana: si è pertanto collaborato attivamente da subito con il nuovo Ente, che ha mosso i primi passi in contemporanea con la costruzione della strategia dell'Area interna. Le collaborazioni sono molteplici, a cominciare dal portale cartografico web Fuorigenova, messo a disposizione di tutti i comuni, ma sperimentato da subito da quelli compresi nell'Area prototipale. Fondamentale è inoltre il supporto che Città Metropolitana ha dato e potrà dare nella realizzazione dei sistemi informativi territoriali e la possibilità di interagire nella costruzione del proprio Piano strategico, in corso di redazione".
L'idea guida della strategia dell'Area prototipale è il turismo sportivo outdoor, come punto di innesco immediato di un processo che consenta di creare in poco tempo e con non troppe risorse movimento di persone sul territorio e di attivare alcune economie – come il bosco e l’agroalimentare - che in questo momento non trovano margini di competitività rispetto alle dinamiche del mercato. Le azioni previste sono: - il potenziamento delle rete sentieristica; - la creazione di un grande comprensorio per l'outdoor (MTB, pesca sportiva, trekking, turismo equestre, orienteering); - la promozione turistica unitaria; il sostegno alle strutture ricettive per l'accoglienza del turista sportivo; - il miglioramento delle competenze degli studenti del territorio nell'informatica (anche con utilizzo della robotica), nella lingua inglese con utilizzo di insegnanti madrelingua e nella conoscenza del proprio territorio, per poterlo poi raccontare al turista; - il miglioramento dei trasporti interni all'area e di quelli di collegamento con la città; - lo sviluppo di servizi infermieristici domiciliari e il potenziamento di quelli ambulatoriali per sostenere chi vive sul territorio. Dopo l'approvazione della strategia dal parte della Regione verrà siglato un Accordo di Programma Quadro tra i vari soggetti coinvolti (Regione, ministeri competenti, area), grazie al quale potrà avere inizio l'attuazione della strategia, la cui durata è prevista in 5 anni.
Intanto Città metropolitana ha invitato domani alle 14.30, presso la sede del Parco dell'Antola, a Torriglia, i portatori di interesse di quella parte di territorio, in un incontro di partecipazione finalizzato alla stesura del proprio Piano strategico che, come quelli già svoltisi nelle scorse settimane a Chiavari e Calvari, stimoli il confronto sulle priorità strategiche della Città metropolitana fra sindaci, consiglieri comunali, rappresentanti di enti, istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali, università, mondo della ricerca e terzo settore.
Il Piano strategico metropolitano è il documento di pianificazione fondamentale del nuovo ente nato l’1 gennaio 2015 ma dalla fisionomia ancora da delineare: lì sarà scritta la sua azione strategica nei prossimi 5-10 anni, elaborata anche sulla base delle priorità indicate da chi vive e lavora nel territorio. La giornata sarà articolata in diversi tavoli tematici, moderati da funzionari della Città metropolitana, dove i partecipanti saranno chiamati a confrontarsi su diversi temi strategici (dallo sviluppo economico alla manutenzione del territorio) per fare poi una sintesi finale che verrà affissa su un pannello dedicato al tavolo. Sul sito web del Piano strategico metropolitano si trovano inoltre diversi strumenti di partecipazione che tutti sono chiamati ad utilizzare: – form per postare opinioni, commenti e proposte;– questionario per i cittadini comuni;– questionario per i portatori di interesse;– questionario per i consiglieri comunali.- questionario per gli studenti. I prossimi incontri partecipativi del Psm di svolgeranno a gennaio 2017: 10 gennaio Sant’Olcese17 gennaio Arenzano24 gennaio Recco L'1 febbraio a Genova si terrà infine l'evento conclusivo.