Polizia provinciale, “stabilità lavorativa assicurata” dice la città metropolitana
Ieri sera in Consiglio metropolitano, dove si discuteva anche un’interpellanza di Gian Piero Pastorino sul futuro della Polizia Provinciale il sindaco Marco Doria e il consigliere delegato Gian Piero Buccilli si sono confrontati a lungo con gli agenti.La partita che si sta affrontando “è naturalmente molto delicata – ha detto ieri sera in Consiglio metropolitano Marco Doria - ma a differenza di altre, come quella di Atene in cui non ci sono finora mobilità definite fra enti, per la Polizia provinciale si ragiona di possibili trasferimenti da un posto di lavoro a un altro, sempre nell’impiego pubblico, avendo chiaro che la stabilità lavorativa non è in discussione, non si parla in nessun caso di precarietà.”Il sindaco metropolitano, che dopo il Consiglio insieme a Gian Luca Buccilli si è confrontato a lungo con gli agenti, molto preoccupati, ha risposto così al consigliere Gian Piero Pastorino che, intervenendo per la sua interpellanza sul futuro della Polizia Provinciale, dopo aver criticato la Regione “che entro il 31 ottobre avrebbe almeno dovuto individuare e non l’ha fatto, gli agenti sulle funzioni ritornate di sua competenza” aveva concluso “non vorrei che lavoratori di provata e consolidata professionalità finissero nel labirinto della mobilità perché la legge Del Rio è l’inizio della precarietà nel settore pubblico”. Il consigliere delegato al personale Buccilli definendo "condivisibile lo spirito dell'iniziativa di Pastorino" ha ricordato le tappe “di un percorso fissato in questo caso da norme puntuali, quelle della legge 125/2015 che ha stabilito per gli enti di area vasta di individuare il personale di polizia necessario per le funzioni fondamentali, ferma restando la riduzione del 30% complessivo della spesa per il personale, affidando alle Regioni il compito di riallocare i lavoratori del settore nel riordino delle funzioni e trasferendo con modalità stabilite per legge ai Comuni il restante personale". "Entro il 31 ottobre, come prevedeva la legge, la Città metropolitana ha individuato il personale della Polizia Provinciale che opera nelle funzioni fondamentali, 12 persone che nel triennio precedente hanno svolto l’ attività per l’ambiente, la mobilità e la viabilità. Abbiamo sollecitato molte volte la Regione a confrontarsi sulle proprie intenzioni, senza purtroppo aver mai avuto riscontro. Siamo tornati a farlo anche oggi chiedendo di determinare una chiara e puntuale volontà, anche per garantire un presidio fondamentale del territorio, rispetto alle trenta unità di personale della Polizia provinciale che non possono essere comprese nelle nostre funzioni fondamentali.” La Città metropolitana ha anche avviato “un censimento sui 67 Comuni per il fabbisogno di personale di Polizia di ogni ente e ogni possibile trasferimento garantisce profilo giuridico, economico e occupazionale a tutti gli interessati.” L’ente, nell’attesa sempre più pressante di risposte regionali, ha aperto anche la possibilità “di riqualificare il personale con profili compatibili con le funzioni fondamentali della Città metropolitana in una filiera che comprende la funzionalità dell’ente, gli equilibri economici e la stabilità lavorativa.” Pastorino si è detto “insoddisfatto delle risposte, questi lavoratori con capacità operative specifiche che servono al territorio sono già inseriti sul portale della mobilità, mentre altre Città metropolitane insieme alle Regioni hanno in qualche modo risolto il problema.” Risposte non definitive, ha replicato Marco Doria “stiamo lavorando con il massimo impegno e anche noi saremo soddisfatti quando potremo verificare che sarà stata completamente definita la posizione lavorativa di ogni persona interessata.” E il sindaco metropolitano chiarisce che “se la Regione vorrà delegarci, in modo ufficiale, stabile e con le risorse adeguate per il personale, competenze sul controllo faunistico, venatorio e ittico sul territorio, la Polizia potrebbe continuare a svolgere questo servizio nella Città metropolitana”.