Lo sdegno di bucci per la conferenza metropolitana deserta: “irrispettoso di 800.000 genovesi”
Solo 15 sindaci su 67 registrati all'assemblea che avrebbe dovuto votare il bilancio triennale da 700 milioni. Il sindaco metropolitano: "Sono allibito. Città metropolitana è un ente che i cittadini vogliono funzionante. Bisognerebbe organizzarci con una conference call". Possibile che molti sindaci abbiamo preferito restare nei loro comuni per allerta neve. Si riprova il 7 marzo.Resta tristemente spento nella sala del consiglio di palazzo Doria Spinola il proiettore che doveva mostrare ai 67 sindaci di Città metropolitana le slide del bilancio triennale preventivo 2018-2020 da 700 milioni di euro (uno dei più ricchi degli ultimi anni, con risorse mai così alte negli ultimi tempi per strade ed edifici scolastici), resta seduto e "desolato" il consigliere delegato al bilancio Adolfo Olcese che era pronto con lo speech per illustrare una ad una le voci del documento economico, e non trattiene invece la sua irritazione il sindaco metropolitano Marco Bucci ("Cerco di calmarmi ma sono allibito"): la conferenza metropolitana convocata oggi alle 14 per esprimere il proprio parere obbligatorio sul bilancio è andata deserta, con 14 soli sindaci presenti, su 67 totali, all'appello fatto alle 14.35 - una nuova seduta è già stata riconvocata mercoledì 7 marzo alle 15 - e questo ha provocato la severa reazione di Bucci: "Sono allibito, voglio che i cittadini metropolitani genovesi, 800.000 persone, sappiano che il bilancio dell'ente che governa il loro territorio è bloccato perché i componenti della conferenza metropolitana, organo statutario che rappresenta il territorio stesso, non hanno preso sul serio questa seduta, facendo perdere tempo ai loro colleghi che invece si sono presentati, magari provenendo dalle località più lontane come Fascia e Sestri Levante. Questo problema va affrontato, se la distanza è un ostacolo ci si attrezzi per una conference call, ma non si può perdere e far perdere tutto questo tempo".Bucci ha criticato anche lo statuto di Città metropolitana, che in caso di mancanza del numero legale della conferenza metropolitana impone di attendere 1 ora e poi rifare l'appello: "Questo articolo dello Statuto va cambiato, ora siamo qui bloccati per un'ora". Al secondo appello, fatto alle 15 dopo un'ora dalla convocazione ufficiale dell'assemblea, i sindaci presenti sono saliti a 15, per l'arrivo nel frattempo per primo cittadino di Camogli che si è aggiunto a quelli di Castiglione Chiavarese, Cogorno, Coreglia Ligure, Davagna, Fascia, Genova, Lumarzo, Neirone, Pieve Ligure, Rapallo, Rossiglione, Sestri Levante, Sori e Zoagli. Nei 25 minuti intercorsi fra il primo e il secondo appello ci sono stati alcuni interventi: Elio Cuneo, Katia Piccardo ed Enrica Sommariva, sindaci rispettivamente di Coreglia Ligure, Rossiglione e Cogorno (il primo anche consigliere metropolitano) hanno attribuito le numerose assenze di colleghi all'allerta neve arancione, che avrebbe indotto molti sindaci a restare nel proprio comune per provvedere alle varie emergenze, oltre alla difficoltà di raggiungere Genova in treno visto il blocco della circolazione ferroviaria sul nodo di Genova sempre a causa del gelo. Inoltre, su proposta del consigliere delegato Olcese, si è utilizzato il tempo morto della seduta per discutere della possibilità di prorogare i contratti d'appalto di alcuni consorzi di comuni metropolitani per la gestione dei rifiuti in vista della futura gara per il bacino unico metropolitano. Le richieste di proroga sono state avanzate in particolare dai sindaci che rappresentano particolari bacini: quello della Val Bisagno (dal sindaco di Davagna Romildo Malatesta), quello della Valle Stura (dal sindaco di Rossiglione Piccardo) e quello del Golfo Paradiso (dal sindaco di Sori Paolo Pezzana), e il sindaco Bucci ha assicurato che attiverà gli uffici di Città metropolitana per studiare la soluzione migliore che non crei una situazione "diseconomica". Tolta la seduta della conferenza metropolitana, è stato annullato il consiglio metropolitano che era stato fissato alle 16. 45 per dare il via libera definitivo al bilancio preventivo triennale: questa approvazione finale, infatti, non può avvenire senza il preventivo parere della conferenza metropolitana, che non è vincolante ma è obbligatorio.