Depuratore del tigullio, presentate le tre opzioni, i sindaci restano su posizioni differenti
Massima frammentazione, comprensoriale più Chiavari e soluzione unica (o a Chiavari o a Lavagna): su queste opzioni i 67 sindaci dell'Ato Acqua decideranno il 17 settembre. Una soluzione di 'massima frammentazione', con diversi impianti di depurazione, ciascuno per ogni bacino idrico del Levante genovese; una seconda soluzione intermedia, con un unico depuratore comprensoriale del Tigullio più un secondo impianto per la sola città di Chiavari; e infine la soluzione dell'unico depuratore comprensoriale di tutto il Tigullio, da realizzarsi o sulla 'colmata' di Chiavari o sulla futura 'colmatina' di Lavagna. Sono queste le tre soluzioni che i consulenti tecnici dell'Ato Acqua, ovvero l'Ambito Territoriale Ottimale Acqua della Città metropolitana di Genova, che coincide col territorio della stessa CM, hanno presentato questa mattina ai 67 sindaci che ne fanno parte, i quali fra 8 giorni, giovedì 17 alle 9.30, si riuniranno nuovamente in assemblea nella sala del consiglio della Città metropolitana per deliberare sulla soluzione preferita. I tempi per decidere sono stretti, imposti dalla Regione Liguria per evitare che la stessa Regione e di conseguenza i comuni inadempienti incorrano nella procedura di infrazione Ue, che scatterebbe, con multe salate, se non venisse presa una decisione entro il 30 settembre. Enrico Pignone, consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana, ha introdotto la presentazione dei dati comparati relativi alle diverse ipotesi, poi illustrate nel dettaglio dal rappresentante di Industria Ambiente, azienda consulente dell'Ato Acqua che ha verificato gli studi e i dati comparati fatti in prima istanza da Iren, gestore del servizio idrico per conto di Ato: unanime l'apprezzamento dei sindaci per il metodo e la procedura di trasparenza, che ha coinvolto tutti gli amministratori locali, ma restano le differenze. In sintesi, Chiavari, per bocca del sindaco Levaggi, sostiene che non è opportuna l'ipotesi di realizzare un depuratore comprensoriale sul proprio territorio, perché l'area individuata è destinata dal piano urbanistico del Comune ad altre funzioni, e inoltre Chiavari un depuratore lo ha già (sebbene Pignone abbia ricordato che tale impianto è obsoleto e necessita di interventi di adeguamento per 5 milioni di euro). Anche Lavagna, col sindaco Sanguineti, opta per l'opzione dei due diversi depuratori di vallata (Val Petronio e Val Fontanabuona), ritenendo non congruo realizzare condotte che portino le acque fognarie da Sestri Levante fino a Lavagna o Chiavari. Sestri Levante, infine, con il sindaco Ghio, si dice disposta a ospitare il depuratore di vallata della Val Petronio, ma non osteggia la soluzione del depuratore unico a Chiavari o Lavagna. Nei prossimi otto giorni i sindaci avranno modo di fare ulteriori approfondimenti e riflessioni prima del voto del 17.
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