Valbrevenna, alla ricerca dei mulini nascosti nella foresta
Lungo il corso del rio di Tonno, in una delle valli di Città metropolitana meno trasformate dalla modernità, si trovano suggestivi resti di antichi mulini, dai quali alcuni sentieri conducono al borgo rurale di Tonno, al monte Buio e all'Antola.Ci sono luoghi della Città metropolitana di Genova poco noti eppure ricchi di fascino e di bellezza: uno di questi è la Valbrevenna, una delle zone meno trasformate dalla modernità. La valle un tempo era costellata di mulini, di cui sopravvivono i resti tuttora visitabili con facili escursioni, che si possono fare in autonomia oppure con il Parco dell'Antola e i Consorzi rurali locali.Una passeggiata particolarmente interessante è quella che partendo dal piccolo borgo di Casareggio conduce ai resti dei mulini sul rio di Tonno: le sue acque cristalline rappresentano un habitat naturale di elevato pregio naturalistico e un tempo erano vitali per l'attività dei mulini che lavoravano al servizio dei paesi circostanti. Oltre ai mulini si possono ammirare anche alcuni piccoli laghetti e la fonte della Moia, sorgente perenne chiamata 'della salute'. La gita si conclude nel suggestivo borgo di Tonno, dove esiste una bella chiesa parrocchiale, le cui prime notizie risalgono al 1242, e dove ancora resiste antiche tradizioni come la festa patronale di Santa Margherita. Tonno è anche punto di partenza di alcuni sentieri che portano al monte Buio e all'Antola.