Accordo atp, la città metropolitana resta ferma sui suoi impegni e fa da regista fra sindacati e comuni
Non cambia l’impegno del principale azionista dell’azienda di trasporto pubblico locale: soldi per il contratto integrativo di Atp solo se entreranno in bilancio risorse aggiuntive. Ma la Cm ha svolto una fondamentale mediazione fra sindacati e comuni. L’accordo fra i sindacati dei lavoratori di Atp e la Città metropolitana di Genova, principale azionista dell’azienda di trasporto pubblico locale, è arrivato oggi su un testo sostanzialmente identico a quello discusso senza successo nelle scorse settimane. Il ruolo della Città metropolitana è stato quello di regista dell’accordo, dove erano coinvolti oltre ai sindacati anche i comuni azionisti dell’azienda. Punto centrale del testo firmato dalle parti resta insomma, come in precedenza, la disponibilità della Cm a “concorrere a reperire i fondi necessari al recupero della parte economica della contrattazione integrativa”. Ricalcano senza sostanziali modifiche il testo già discusso in precedenza anche le due condizioni poste dalla Città metropolitana a questo reperimento di fondi: la riduzione del taglio al finanziamento statale alla stessa Cm e il successo dell’alienazione di due immobili (Questura e caserma dei carabinieri di Sampierdarena). Parte fondamentale dell’accordo è la rinuncia dei comuni azionisti (Sestri Levante, Lavagna, Chiavari, Rapallo e Santa Margherita Ligure) alla restituzione da parte di Atp del prestito redimibile di circa 600.000 euro, a fronte però dell’impegno dell’azienda a presentare agli stessi soci azionisti un piano di azioni per il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario. Il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario di Atp è un impegno fondamentale che l’azienda si assume nell’accordo nel punto in cui si impegna ad utilizzare le risorse eventualmente reperite dalla Città metropolitana per il recupero della parte economica della contrattazione integrativa. “E’ comunque evidente – chiarisce Nino Oliveri, consigliere delegato ai trasporti della Città metropolitana, che ha condotto la trattativa – che le priorità dell’ente restano il proprio equilibrio economico-finanziario e lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, quindi in caso di emergenze la priorità sarà utilizzare le risorse economiche per intervenire”. Oliveri ricorda infine due fattori di competenza della Regione Liguria che pesano non poco sulle difficoltà finanziarie di Atp: “Il mancato rinnovo del parco mezzi, obsoleto e quindi costoso per le continue necessità di manutenzione, e il ritardo nell’erogazione del ‘fondino’ destinato a incentivare gli esodi incentivati di lavoratori”.
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