Vertenza atp, oliveri: “fatto il massimo sforzo, data l’una tantum del rinnovo contratto nazionale”
"Disponibilità anche a ripristinare il contratto integrativo". Il neo consigliere delegato ai trasporti della Città metropolitana spiega la posizione assunta dall'ente durante la procedura di raffreddamento di oggi, non andata a buon fine. La Città metropolitana di Genova ha fatto il massimo sforzo per dotare Atp dei mezzi finanziari necessari a venire incontro alle rivendicazioni salariali dei lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico, ed è riuscita, dando fondo alle proprie risorse, a pagare ai lavoratori l'una tantum del rinnovo del contratto collettivo nazionale, dando inoltre la propria disponibilità anche ripristinare il contratto integrativo, quando ci saranno le risorse. E' questa, in sintesi, la posizione espressa da Nino Oliveri, neo consigliere della Città metropolitana di Genova (maggior socio dell'azienda di trasporto pubblico locale del territorio metropolitano genovese) durante la 'procedura di raffreddamento' tra i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti dell'azionista pubblico, svoltasi nel pomeriggio in Prefettura e conclusasi negativamente con un verbale di mancato accordo. "Posto che il concordato preventivo di Atp Esercizio Srl si è concluso positivamente a seguito del versamento dell'ultima rata dei debiti pregressi - ha premesso Oliveri - l'azienda dovrà affrontare un periodo difficile dal punto di vista economico-finanziario a seguito del mutamento di scenario conseguente al mancato affidamento tramite gara del servizio di trasporto pubblico locale a livello regionale. La necessità, prevista dalla recente legge regionale 24 del 22/12/2015, di proseguire per altri due anni il contratto di servizio da parte della Città metropolitana, ha imposto a questo ente di rivedere il corrispettivo contrattuale in base alle proprie risorse disponibili. In consiglio metropolitano, quindi, con deliberazione del 27 gennaio scorso, ha provveduto a prorogare il contratto di servizio fino al 31 dicembre 2017, e nel contempo ha modificato i termini contrattuali nella parte relativa alle rate mensili dello stesso contratto di servizio, portandole dal 90% al 98% del corrispettivo, al fine di consentire all'azienda della liquidità necessaria per far fronte al rinnovo contrattuale dei dipendenti, con le modalità che l'azienda ha concordato con le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Entro pochi giorni, di conseguenza, i lavoratori troveranno in busta paga l'una tantum relativa appunto al rinnovo contrattuale nazionale. Per assumere tale decisione la Città metropolitana di Genova ha dovuto dar fondo a tutti i propri residui margini di disponibilità finanziaria, in quanto, come è noto, la Regione Liguria non ha ancora provveduto a impegnare i fondi per il Trasporto Pubblico Locale 2016 e ha già fatto sapere che non potrà avviare alcun trasferimento prima della ripartizione del fondo nazionale, quindi presumibilmente non prima del prossimo mese di maggio. Anche per quel che riguarda la parte integrativa del contratto, la Città metropolitana ha manifestato disponibilità a fare la propria parte per reperire i fondi necessari al ripristino della parte economica della contrattazione integrativa, che era stata decurtata attraverso la procedura concordataria. Il ripristino avverrà nella misura che sarà possibile quantificare solo a seguito di due eventi di impatto fondamentale sul bilancio dell'ente: la comunicazione ufficiale alla Città metropolitana di Genova degli eventuali minori tagli previsti dalla Legge di stabilità per le Città metropolitane, e l'esito delle già avviate procedure di alienazione del patrimonio immobiliare della Città metropolitana. I comuni soci di Atp saranno sollecitati ad assumere l'impegno di convertire il prestito redimibile in azioni societarie".