Filiera corta dal latte nobile al bio per le vallate genovesi (video di tabloid)
Videointervista al consigliere delegato Enrico Pignone che con il sindaco Marco Doria coordina il tavolo dell’ente sul latte locale con produttori, consorzi,associazioni di categoria, istituzioni e sindacati.Il rilancio del latte delle vallate genovesi, un baluardo anche della genuinità, punta a creare nuove alleanze fra allevatori e molti altri soggetti per valorizzare e promuovere il territorio, ideando e radicando, a partire dal latte, anche marchi e prodotti nuovi nella filiera corta. Lo dice nell’intervista al programma Tabloid Enrico Pignone, consigliere delegato della Città metropolitana di Genova che con il sindaco Marco Doria coordina il tavolo dell’ente con produttori del latte locale, consorzi, associazioni di categoria, istituzioni e sindacati.Il tema è proprio il futuro del latte delle vallate genovesi.Solidale con gli allevatori locali che a fine marzo si sono trovati in piena emergenza per la decisione di Parmalat del gruppo Lactalis di non ritirare più il loro prodotto, tutto il territorio, dalle istituzioni ai cittadini, ha reagito con grande decisione e fermezza e se una soluzione temporanea è stata poi individuata sino a settembre, con l’invio del latte in Piemonte nello stabilimento del Caseificio Pugliese, si lavora però a nuove strade, dal latte nobile (prodotto da mucche alimentate con il 70% di foraggio e il 30% di mangimi naturali “come succede già – dicono le associazioni di categoria - nella maggior parte delle nostre stalle”) alla crescita del biologico che consolidino il latte locale come presidio e veicolo di promozione territoriale.“Inutile semplificare alla ricerca di soluzioni spot – dice Enrico Pignone – mentre è decisivo lavorare in profondità tutti insieme, strutturando e consolidando la filiera corta e nuovi rapporti fra produzione locale e consumo.”