Piano di gestione ZSC
Il progetto prevede un finanziamento di globale di 194.000 euro ed ha l'obiettivo di sviluppare dei piani di gestione per 4 SIC mediante programmazione partecipata, al fine di arrestare la perdita della biodiversità in ambito terrestre migliorando lo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario.
Il progetto si sviluppa nell'ambito della Rete Natura 2000 che è la rete ecologica europea istituita dalla direttiva 43/1992/CEE, conosciuta come direttiva "Habitat"; il suo obiettivo principale è la conservazione delle specie selvatiche, vegetali ed animali, e degli habitat naturali e seminaturali. La direttiva habitat individua alcuni habitat e alcune specie che gli stati membri sono tenuti a proteggere per la salvaguardia della biodiversità.
La L.R. n. 28 del 10/07/2009 “Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità” all’allegato E, identifica la Provincia di Genova, oggi Città Metropolitana, quale Ente gestore di dieci SIC (siti di interesse Comunitario), ora diventati ZSC (Zone Speciali di Conservazione) avendo terminato l’iter approvativo comunitario.
In data 22/02/2018 è stato pubblicato da Regione Liguria il bando relativo alla sottomisura 7.1 del P.S.R. “Piani di tutela e gestione dei siti Natura 2000”. Il bando prevede il finanziamento al 100% dei progetti per la redazione di un Piano di tutela e gestione, per un importo massimo pari a 50.000 euro per ciascun sito.
Grazie al progetto, alla Città Metropolitana di Genova è stata affidata la redazione di quattro piani di gestione, relativa alle seguenti ZSC:
- Foce e medio corso del fiume Entella (Codice: IT1332717)
- Punta Baffe – Punta Moneglia – Val Petronio (Codice: IT1333307)
- Punta Manara (Codice: IT1333308)
- Rocche Sant’Anna – Valle del Fico (Codice: IT1333316)
Redazione del piano di gestione della ZSC Foce e medio corso del fiume Entella
Zona di fondovalle comprendente il torrente Entella e i suoi affluenti, comprendente anse e parte di piane alluvionali. Affiorano terreni appartenenti all'unità del Gottero (rocce sedimentarie) e terreni alluvionali costituiti da ghiaie e sabbie debolmente argillose. Si tratta di un'area quasi totalmente lineare che si allarga solo a monte, in corrispondenza dell'ansa di Ponte Birago, comprendendo una strada e pochi edifici.
Il sito è incorniciato in un contesto fortemente antropizzato con abitazioni, coltivi, serre, piccole industrie e centri artigianali. Il tratto terminale del corso d’acqua si trova in ambiente urbano, ma il sito è suscettibile di interventi naturalistici di restauro ambientale che aumenterebbe ulteriormente il livello di biodiversità.
Essenziali sono comunque il miglioramento della qualità delle acque e il mantenimento di orti e frutteti nelle piane ai lati del fiume.
L'importanza del sito è prevalentemente ornitologica, con la presenza di circa 90 specie di uccelli stanziali e migratori in via di forte rarefazione, per i quali costituisce area di sosta).
Le acque sono popolate da vaironi e barbi. Sulle rive è presente un raro coleottero (Astigis Salzmanni).
Sono presenti lembi di saliceto a Salix purpurea e pioppo bianco (Populus alba), boschi ripariali con ontani (Alnus glutinosa) e una ridotta superficie boscata con roverella (Quercus pubescens), pini e lecci (Quercus ilex).
Redazione del piano di gestione della ZSC Punta Baffe – Punta Moneglia – Val Petronio
L'area è interessata da zone di crinale con forme a terrazzo e aree di fondovalle. Il tratto costiero è costituito prevalentemente da una costa rocciosa con strutture tettoniche evidenti, intervallate da spiagge. Affiorano terreni riconducibili alla serie ofiolitifera del Bracco con serpentiniti, diabasi e brecce. Sono presenti anche alluvioni sabbioso-ghiaiose del torrente Petronio.
Promontorio relativamente integro, con pregevoli accostamenti fra aspetti a macchia ed estese pinete. Interessante è la presenza di piccole vallecole relativamente fresche e ricche di acqua in un contesto generalmente caldo ed arido.
Interessanti presenze faunistiche sono costituite da rettili come la natrice viperina (Natrix maura), al limite orientale del suo areale di distribuzione, e da uccelli (favoriti anche da habitat rupestri), tra cui il gufo reale (Bubo bubo), lo sparviere (Accipiter nisus) e il martin pescatore (Alcedo atthis).
Tra le farfalle sono presenti specie termofile come la cleopatra (Goneopteryx cleopatra) e la ninfa del corbezzolo (Charaxes jasius), quest'ultima unico rappresentante europeo di un genere tropicale.
Il sito riveste notevole importanza per la diversità degli habitat, fra i quali spiccano le pinete, la macchia e particolari aspetti legati ai substrati ofiolitici. Nella parte più settentrionale sono di notevole interesse formazioni peculiari dominate da Buxus e Genista salzmannii.
Redazione del piano di gestione della ZSC Punta Manara
La fascia costiera si presenta rocciosa e bassa con tratti di spiaggia e strutture tettoniche evidenti. Affiorano terreni appartenenti all'unità del M. Gottero (torbiditi arenacee a cui seguono scisti zonati). Buona parte dell’area ZSC si sviluppa lungo la costa ed è caratterizzata da un elevato livello qualitativo dei valori naturalistici.
Il territorio compreso presenta un paesaggio variegato: a sud l’esposizione, il terreno asciutto e povero e l’acclività determinano la presenza di macchia mediterranea, con leccio e pini marittimi; a nord prevalgono condizioni più temperate, caratterizzate da minore insolazione, terreno più fresco con prevalenza di boschi mesofili.
Ai margini dell’area ZSC la pressione antropica aumenta confinando con il tessuto urbano di Sestri Levante, in direzione della frazione Villa Ginestra, e fa prevalentemente rifermento alla tipologia residenziale e agricola: infatti un’ampia area è ancora coltivata a uliveto, a orto e a vigneto, sebbene diversi appezzamenti risultino in condizione di abbandono.
Tra le specie da segnalare si annoverano il geotritone (Speleomantes strinatii) e il cervo volante (Lucanus cervus). Presente inoltre la farfalla cleopatra (Gonepteryx cleopatra), il cui maschio si distingue per il colore giallo vivo con una chiazza aranciata molto evidente sulle ali anteriori.
Tra gli uccelli si segnalano i passaggi durante le migrazioni del biancone (Circaetus gallicus) e la presenza del falco pellegrino (Falco peregrinus) che nidifica nell'area.
Il sito ospita habitat e specie prioritari per la direttiva 92/43 CEE. In buono stato di conservazione sono la macchia e il bosco di Quercus ilex e Quercus+ suber, specie, quest'ultima, relativamente rara e prossima al limite settentrionale. Significativa è la presenza di Euphorbia biumbellata, specie rara e al limite nord-orientale dell'areale. Numerose sono le specie di licheni considerate rare o in via di rarefazione a livello nazionale.
Redazione del piano di gestione della ZSC Rocche Sant’Anna – Valle del Fico
Si tratta di un modesto crinale perpendicolare alla costa, che presenta un piccolo rivo e zone rupestri. La costa è rocciosa bassa con strutture tettoniche evidenti. Affiorano formazioni riconducibili all'unità del monte Gottero comprendenti ardesie e facies siltoso arenacea.
L'area presenta aspetti contrastanti con ambienti freschi nelle piccole valli, alternati a versanti assolati coperti da garighe, macchia e prati termoxerofili (che prediligono luoghi caldi e aridi).
La fauna evidenzia diversi uccelli tutelati dalle norme comunitarie, tra cui il passero solitario (Monticola solitarius) e l'assiolo (Otus scops). Tra gli invertebrati si ricorda il mollusco endemico Cochlodina incisa.
Nell'area si trovano varie orchidee protette (Ophrys sphegodes, Anacamptis pyramidalis).
Le formazioni forestali nelle esposizioni più fresche sono costituite da boscaglie ad orniello, carpino nero e ontano mentre in quelle più calde si trova bosco rado di pino marittimo e forteto di leccio (Quercus ilex). Tra le specie si citano la ginestra di Salzmann (Genista salzmannii), l'euforbia arborea (Euphorbia dendroides), nonché alcuni licheni in via di rarefazione.