A Coreglia Ligure il campo 52 non esiste più, ma la memoria resta nei simboli: dalla lapide sul ponte Don Salini che ricorda l’ultimo viaggio di un gruppo di ebrei, al Monumento all’Uguaglianza opera dello Scultore Berzseneyi Balàzs insieme alla stele con la parola pace in tutte le lingue del mondo nella piazza intitolata a Nella Attias.
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Salendo contemporaneamente con il tricolore da 22 località sui sentieri percorsi dagli uomini della Resistenza.
Il programma della Città metropolitana di Genova approfondisce con immagini e interviste i contenuti e i significati della grande banca digitale online su eccidi e massacri nazifascisti contro civili e partigiani disarmati in Italia fra l'8 settembre 1943 e la Liberazione. Subito dopo l’8 settembre 1943 le forze che si misuravano – diceva il comandante partigiano Canevari - erano una sigla, Cln, contro un esercito.
Alle 10.30 a Ponte di Coreglia la commemorazione con il sindaco metropolitano dei ventinove ebrei rinchiusi nel campo di concentramento della Fontanabuona e poi deportati e sterminati ad Auschwitz. La più piccola di loro era Nella Attias, catturata con tutta la famiglia.Vittima degli orrori della Shoah a sei anni. Nella Attias fu uccisa nelle camere a gas lo stesso giorno del suo arrivo nel lager di sterminio di Auschwitz, il 6 febbraio 1944.
Realizzato nel decennale della scomparsa del cappellano della Divisione Mingo che combatteva i nazifascisti fra le Valli Stura, Orba, la Benedicta e il Basso Piemonte dai volontari dell'Associazione Multimedia No Profit. Il 28 aprile la prima a MasoneCon il fazzoletto tricolore al collo e la croce sulla giacca. Visse così il giorno della Liberazione il 25 Aprile 1945 don Bartolomeo 'Berto' Ferrari che partecipò alla Resistenza come cappellano della Divisione partigiana Mingo in lotta contro i nazifascisti nel territorio fra le Valli Stura, Orba, la Benedicta e il Basso Piemonte.