Memoria, mostra sui veleni bellici inoculati ai bambini “educati alla guerra” (video di tabloid)
Al Museo della Comunità Ebraica di Genova, con inaugurazione il 5 febbraio alle 11, il viaggio nella nazionalizzazione e militarizzazione dell'infanzia nella prima metà del '900 e la declinazione dei moniti del passato anche nei drammi del presente.Dai bambini italiani militarizzati e messi in divisa dalla retorica e dalla propaganda bellica del fascismo a quelli di Aleppo che in questi anni hanno conosciuto solo la guerra, nella tragica e devastante emergenza umanitaria del conflitto in Siria. Parla anche di loro e riguarda tutti la mostra “Educati alla guerra, nazionalizzazione e militarizzazione dell'infanzia nella prima metà del '900” che sarà inaugurata domenica 5 febbraio alle 11 nel Museo della Comunità Ebraica di Genova in via Bertora. L'evento, realizzato nelle iniziative per il Giorno della Memoria dalla Comunità Ebraica con la collaborazione della Città metropolitana di Genova, dell'Aned, dell'Ufficio scolastico regionale del Miur, dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea e il patrocinio del Consiglio Regionale approfondisce storia, moniti e tragedie del passato declinandoli anche nei drammi del presente, unendo al nucleo dei pannelli di Gianluca Gabrielli distribuiti da Proforma memoria, altri importanti materiali d'archivio e le realizzazioni dei ragazzi e ragazze che vi hanno partecipato attraverso laboratori ed esperienze di alternanza scuola-lavoro. Perché l'esaltazione delle armi e delle divise, mitizzata sino all'esasperazione dalla propaganda fascista, ma già inculcata ai bambini durante la prima guerra mondiale, divenne pane quotidiano per l'infanzia italiana della prima metà del '900, dal 1911 sino alla Liberazione dal nazifascismo del 1945, tra guerre coloniali di Libia ed Etiopia e i due conflitti mondiali? Che cosa accadeva nelle scuole per alimentare retorica e propaganda militarista, diventate addirittura materia d'insegnamento? Che cosa si leggeva sui giornalini durante la guerra e come riuscì il regime fascista a mettere in divisa bambini e bambine? Che cosa accadde poi negli anni terribili di ferro, fuoco e sangue della seconda guerra mondiale che misero a nudo tutto l'orrore della tragedia bellica e la devastazione dei bombardamenti, mentre dopo l'8 settembre 1943 scattavano anche in Italia deportazioni e stermini nei lager nazisti degli ebrei, già perseguitati dalle leggi razziste del '38 volute dal fascismo? Fra queste e altre domande guideranno il percorso delle visite gli studenti del liceo Nicoloso da Recco, preparati e coordinati dalla loro insegnante Alba Chicco nell'esperienza di alternanza scuola-lavoro per l'allestimento genovese della mostra curato da Miryam Kraus.Ciò che la mostra racconta, però, non è solo il passato, perché troppi bambini ancora oggi hanno conosciuto nella loro vita solo la guerra. Come in Siria e a quel conflitto che ha provocato un devastante numero di vittime civili e una tragica emergenza umanitaria, sono dedicate due realizzazioni artistiche di intensità potentissima realizzate dagli studenti del liceo Klee-Barabino ispirate anche all'opera e alla lezione di Burri. La mostra “Educati alla guerra” al Museo della Comunità Ebraica di Genova sarà aperta sino al 16 marzo prossimo. Info su orari e giorni di visita telefonando allo 010 8391513.
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