Lingue, la funzione dell’italiano nella ue: all’università di genova studiosi d’europa a confronto
Il 20 Ottobre per la Giornata Europea delle lingue il convegno del Dipartimento Lingue e Culture Moderne patrocinato dalla Rappresentanza della Commissione Europea, Regione, Città Metropolitana, Comune di Genova e Centro Europe Direct.Anche la lingua italiana, come i prodotti e i marchi made in Italy, riuscirà a essere punto di riferimento della nostra specificità nella cultura, nell’arte, nell'economia, nel commercio in un mondo globalizzato? Quale sarà il futuro dell’italiano nell’Unione Europea dove vige il multilinguismo, ma il potere dell'inglese è innegabilmente dilagante? A queste domande cercherà di rispondere il convegno "La lingua italiana come 'lingua utilitaria' nell’UE", giovedì 20 ottobre all’Università di Genova (aula 1 del Dipartimento di Lingue e Culture moderne in piazza santa Sabina 2). Organizzato dal Centro di Ricerca in Terminologia Multilingue (Ce.R.Te.M.) con i patrocini della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, della Regione Liguria, della Città Metropolitana, del Comune di Genova e del Centro Europe Direct di Genova, Il convegno, si svolge nelle iniziative per la Giornata Europea delle Lingue ideata dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea. Gli studiosi del Ce.R.Te.M. e gli studenti del Dipartimento di Lingue si confronteranno con esperti di numerosi atenei europei. Interverranno, fra gli altri, il professor Michele Prandi, direttore del Dipartimento di Lingue e Culture Moderne, Sandro Caruana dell'Università di Malta (“l'Italiano nella realtà multilingue maltese”), Elżbieta Jamrozik dell'Università di Varsavia (“L’insegnamento delle lingue speciali in Polonia: problemi, metodi e prospettive”); Martina Ozbot dell'Università di Ljubljana (“Italiano in Slovenia: eterogeneità funzionale e didattica della lingua del vicino”), Erling Strudsholm dell'Università di Copenaghen (“L’italianistica in Danimarca”) e Maria Rita Sorce dell'Università di Tilburg (“L’italiano in vetrina: dall’insegnamento all’editoria”).