Lanterna, ora si arriva anche in bus grazie ai giovani urbanisti (video di tabloid)
Le innumerevoli iniziative ideate dall'associazione che gestisce sotto il profilo culturale e turistico il complesso monumentale dell'antico faro stanno portando sempre più visitatori al landmark genovese. E’ una passione inesauribile, quella che anima i giovani che si prendono cura della Lanterna di Genova, facendo manutenzione e organizzando una miriade di iniziative per attirare visitatori, tutto in regime di volontariato: è l’associazione dei Giovani Urbanisti, legata alla Fondazione Labò e guidata da Andrea De Caro, che nel faro del porto di Genova ci vive essendo il figlio del custode. I Giovani Urbanisti hanno preso in gestione la Lanterna da circa 2 anni, prima dalla Provincia di Genova, quando era questo ente ad avere in affidamento il faro dal punto di vista culturale e turistico, e poi dal Comune di Genova, che è subentrato alla Provincia nel 2015. Gli eventi organizzati dai Giovani Urbanisti sono davvero innumerevoli: mostre d’arte contemporanea, concerti, laboratori per bambini, concorsi fotografici sui social network. Il grande problema della Lanterna, l’accessibilità e la segnaletica, è oggi parzialmente risolto dalla convenzione con la società di noleggio bus Cairo Car, che dal 21 maggio trasporta i visitatori dal Porto Antico di Genova al complesso monumentale del faro in occasione degli eventi mensili ‘Ti porto alla Lanterna’. L’ultima iniziativa, venerdì 20 maggio, è stata l’inaugurazione del restauro di due grandi lapidi in marmo commemorative dei caduti della Prima guerra mondiale. Si tratta nello specifico di dipendenti di una leggendaria, ed oggi non più esistente, compagnia di navigazione, la Navigazione Generale Italiana, che gestiva servizi di linea transatlantici con il Nord e il Sud America. La lunga lista dei caduti, alcuni appartenenti alla collegata compagnia La Veloce, comprende marittimi di ogni grado ma anche personale amministrativo. Il restauro è stato sponsorizzato dai sindacati di categoria di armatori e spedizionieri, Confitarma, Confindustria, Assagenti e Spediporto. Le due lapidi, con una cornice di gusto liberty, erano apposte in origine nell’atrio del palazzo della società, in piazza De Ferrari, ovvero il palazzo che oggi ospita la sede di rappresentanza della Regione Liguria. Verso la fine del Novecento se ne erano perse le tracce, ma vennero ritrovate in un magazzino del Museo di Sant’Agostino e ricollocate sui bastioni alla base della Lanterna nel 2004, per interessamento della Provincia di Genova, e in particolare del presidente Sandro Repetto: l’ente di piazzale Mazzini, infatti, proprio in quegli anni stava restaurando il complesso monumentale della Lanterna, allestendo nei bastioni un museo, realizzando il parco urbano ai piedi del faro e costruendo la passeggiata aerea che dal Terminal Traghetti porta al faro. La Lanterna, landmark della città di Genova e straordinario concentrato di storia e di bellezza, è il faro del porto tuttora in attività, alto 77 metri e costruito su uno sperone di roccia di 40 metri. Nella sua forma attuale esiste dal 1543, e 85 anni p venne inglobata nel poderoso sistema difensivo delle Mura Nuove, che, ancor oggi in larga parte intatte, cingono per 19 km la Superba, costellate di forti settecenteschi e poi sabaudi.