I giovani raccolgono la memoria dei lager (video di tabloid)
Il programma della Città metropolitana di Genova racconta con le voci degli studenti, dell’Aned e degli amministratori dell’ente il pellegrinaggio nei campi di sterminio nazista.Su quei 186 ripidi gradoni fra il lager e la cava morirono moltissimi prigionieri che denutriti e bastonati, carichi di blocchi di granito, erano costretti a salire molte volte al giorno la scala della morte. Chi cadeva, o veniva fatto cadere perché gli aguzzini si divertivano a far inciampare i più deboli, travolgeva i compagni e veniva ucciso dalle SS. Era l’inferno di Mauthausen, uno dei più terribili lager di sterminio nazisti, con numerosi campi satelliti, dove perirono più di 150.000 vittime negli abissi di un male selvaggiamente disumano e senza redenzione. Il lavoro in schiavitù, seviziati, denutriti e stremati sino alla consunzione era uno dei mezzi per sopprimere i deportati, ridotti scientificamente a sagome scheletriche: per questo anche i tre forni crematori del lager, orrendi strumenti finali del ciclo di distruzione nazista, erano stati progettati con bocche molto piccole, per il passaggio di quei corpi martirizzati e resi drammaticamente esili.Ne hanno rivissuto il ricordo con gli occhi, il cuore e le emozioni trenta studenti delle scuole superiori di Genova e del territorio metropolitano, durante il Pellegrinaggio ai campi di sterminio organizzato dall’Aned con istituzioni ed enti locali. Il programma Tabloid al loro ritorno, durante un incontro nella sede della Città metropolitana, ha raccolto le voci dei ragazzi, del presidente dell’Aned Gilberto Salmoni che nella Shoah ha perduto ad Auschwitz i genitori e la sorella ed è stato deportato con il fratello maggiore a Buchenwald, del consigliere delegato della Città metropolitana Adolfo Olcese e della consigliera metropolitana Laura Repetto che insieme ai rappresentanti delle altre istituzioni, a Gilberto Salmoni e alla vicepresidente della Comunità Ebraica Miryam Kraus ha accompagnato gli studenti nei lager.