Fino al 20 settembre al museo di masone 80 scatti di chiara samugheo
La fotografa scattò negli anni della ‘Dolce vita’ 165.000 foto alle dive dello star system italiano, Vitti, Loren, Cardinale, Lollobrigida. Le dive del nascente star system italiano degli anni ’50-’60 ritratte restituendo al loro corpo-oggetto una femminilità e una personalità reali, qualcosa di intimo, in contrapposizione all’ambiente effimero costruito intorno ai loro corpi, contribuendo così ad alimentare la mitologia del cinema italiano. Le foto di Chiara Samugheo sono famose per aver interpretato in modo originale, in servizi fotografici per i maggiori periodici internazionali, sulle copertine di importanti riviste e in diversi libri, le maggiori star internazionali dell’epoca, tra cui Monica Vitti, Sophia Loren, Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida. Ottanta foto dell’artista saranno esposte fino al 20 settembre presso il Museo Tubino di Masone (piazza Castello 2, e-mail museomasone@tiscali.it), in una mostra concessa dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche che rappresenta la 18ma edizione della ‘Rassegna internazionale di fotografia’ organizzata dal piccolo museo della Valle Stura. Chiara Samugheo nasce a Bari come Chiara Paparella. Contrariamente ai desideri dei genitori, che l’avrebbero voluta maestra di scuola, la Samugheo parte per Milano nel 1953. Qui inizia a frequentare l’ambiente intellettuale di Enzo Biagi, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Strehler, che le propone anche di recitare. In questo periodo conosce Pasquale Prunas, fondatore della rivista culturale 'Sud' e suo compagno di vita, che le suggerisce di trasformare il suo cognome assumendo quello della località sarda di Samugheo, e la coinvolge nella redazione di una nuova rivista, ‘Le Ore’, che si occupava di fotogiornalismo internazionale, sullo stile di ‘Paris Match’. Dapprima tenta la professione di giornalista di cronaca nera, ma, dopo l’incontro con Federico Patellani, uno dei fotografi più importanti di quegli anni, decide di iniziare a lavorare per lui. I suoi primi lavori sono di reportage e di denuncia sociale: ritrae i ‘tarantolati’, le baraccopoli napoletane, le zingare in carcere. Il successo arriva nel periodo della ‘Dolce vita’, in cui un nuovo tipo di fotogiornalismo e di riviste favorisce l’affermazione dello star-system: al suo attivo, l’autrice ha più di 165.000 scatti di personaggi celebri. Contemporaneamente alla mostra della Samugheo, il Museo Tubino ospita la mostra ‘Uno sguardo nel profondo’, del fotografo subaqueo masonese Ruggero Pastorino. Le mostre sono aperte il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30, dal 10 al 16 agosto apertura tutti i giorni dalle 15.30 alle 18.30 con apertura serale dalle 20.30 alle 22.30. Per informazioni e per prenotare visite di gruppi anche nei giorni feriali contattare Gianni Ottonello (347 149 68 02).
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