Lo stemma
"La Provincia di Genova ha diritto d'innalzare lo stemma, che è di argento, alla croce di rosso cimato alla corona propria delle Province e sostenuto da due grifoni al naturale affrontati, appoggiati su due volute d'oro, divergenti in fascia dalla punte dello scudo, con una lista d'azzurro svolazzante in fascia sotto la punta stessa, e la scritte dal motto "Libertas" in lettere maiuscole romane in nero".
(Dal decreto di concessione: Regio Decreto del 6.3.1872 e Lettere Patenti del 2.5.1872)
Il Gonfalone
"Drappo rettangolare di stoffa color rosso, terminante nella parte inferiore a tre bandoni a forma di vajo irregolare, il centrale più lungo riccamente ornato con ricami d'oro e caricato con un rettangolo di stoffa bianca, con al centro lo stemma della Provincia. …() "
(dal decreto di concessione, Regio Decreto del 31.01.1929 e Lettere Patenti del 12.9.1929)
CURIOSITÀ E NOTIZIE SULLO STEMMA
Nel 2003 la Provincia di Genova ha deciso di procedere ad un restyling della propria immagine, e ha stipulato una convenzione con l’Istituto Superiore di Comunicazione di Milano per la realizzazione di un “Progetto di immagine e web site” che ha portato, tra l’altro, all’”ammodernamento grafico” dello stemma, il simbolo dell’identità dell’Ente. Per elaborare le loro proposte grafiche, gli studenti dell’Istituto hanno dovuto logicamente basarsi sullo stemma originale della Provincia di Genova.
Ciò ha portato finalmente a risolvere un mistero che da qualche tempo attendeva soluzione…
Perché nello stemma della Provincia di Genova lo scudo è sormontato da una corona con sette torri, quando invece nello stemma di tutte le altre Province d’Italia, come vuole l’art.95 del RD 652/1943, “la corona è formata da un cerchio d'oro gemmato con le cordonature lisce ai margini, racchiudente due rami, uno di alloro ed uno di quercia, al naturale, uscenti dalla corona, decussati e ricadenti all'infuori”?
In base a che cosa Genova ha una corona turrita anziché la più sobria corona con i due rami ,di alloro e quercia, ricadenti all’infuori?
Vero è che il Regio Decreto del 1943 in questione fa salve le concessioni speciali, e che essendo la concessione dello stemma alla Provincia di Genova di molto anteriore (R. D. del 6.3.1872 e alle Lettere Patenti del 2.5.1872), il nostro poteva essere proprio uno di questi casi.
Ma la lettura del decreto di concessione non è d’aiuto. Si dice infatti che:
"La Provincia di Genova ha diritto d'innalzare lo stemma, che è di argento, alla croce di rosso cimato alla corona propria delle Province e sostenuto da due grifoni al naturale affrontati, appoggiati su due volute d'oro, divergenti in fascia dalla punte dello scudo, con una lista d'azzurro svolazzante in fascia sotto la punta stessa, e la scritte dal motto "Libertas" in lettere maiuscole romane in nero".
Come sia “la corona propria delle Province” cui si fa riferimento nel 1872 non è dato sapere. Purtroppo non viene in soccorso neppure la documentazione conservata nell’Archivio Storico della Provincia di Genova, perché non c’è alcun disegno dello stemma allegato alla domanda o al decreto di concessione.
L’unica cosa certa è che in tutti gli atti ufficiali della Provincia lo stemma con la corona a 7 torri è stato usato, sia pur con lievi alterazioni grafiche, in modo costante e ininterrotto fino ai giorni nostri, e che secondo qualcuno è proprio questo uso prolungato il vero titolo di legittimazione.
Questa ipotesi sembrava suffragata dalla storia, svoltasi in parallelo ma con esiti opposti, del gonfalone.
Il gonfalone della Provincia di Genova venne concesso con Decreto Reale del 31.01.1929 e lettere patenti del 12.9.1929 ed è descritto in questi termini:
"Drappo rettangolare di stoffa color rosso, terminante nella parte inferiore a tre bandoni a forma di vajo irregolare, il centrale più lungo riccamente ornato con ricami d'oro e caricato con un rettangolo di stoffa bianca, con al centro lo stemma della Provincia. ...() " Da questo riferimento allo “stemma della Provincia”, ci aspetteremmo di vedere nel gonfalone lo scudo crociato sormontato dalla corona turrita. Ma non è così. Lo stemma riportato non è quello in uso: lo scudo è sormontato da una corona con i rami di alloro e di quercia!
Dalla pratica di concessione del gonfalone, conservata agli atti, risulta un carteggio tra l’Amministrazione e la Consulta Araldica, dal quale emerge che la Provincia avrebbe inviato un prototipo di gonfalone con lo stemma in uso, ma che esso – per ragioni non note - fu rifiutato.
Quale è allora lo stemma che venne originariamente autorizzato nel 1872? Finalmente oggi lo sappiamo.
La questione è stata risolta nel marzo 2003 rivolgendosi all’Ufficio Araldico presso l’Archivio Centrale dello Stato in Roma: l’Ufficio ha confermato, allegando alla risposta la
riproduzione dello stemma originariamente concesso con il R. D. del 6.3.1872, che la corona nello stemma della Provincia di Genova è quella a 7 torri.
E’ allora il gonfalone “ad essere sbagliato”? In effetti vi si riporta uno stemma che non è (mai stato) quello in uso. Già in una nota dell’Ufficio Studi della Provincia del 1987 si citava al proposito la dotta opinione di Aldo Agosto, autore del libro “Gente di Liguria”(1), che interpellato sul punto aveva rilevato questa incongruenza, e suggerito che il gonfalone, essendo più recente, fosse adeguato allo stemma.
Ma a voler essere precisi, allora, dovremmo anche rimuovere lo stemma in pietra bianca posto sopra l’ingresso del Palazzo Provinciale in Piazzale Mazzini: la corona è sì quella turrita, ma è lo scudo questa volta ad essere sbagliato: è scolpito in modo tale che sembra ci sia una croce bianca in campo rosso, e non viceversa, e sembra più di entrare nella Provincia di... Torino, che non nella nostra!!
Questo mostra solamente come l’araldica sia terreno minato per tutti.
Resta, ad esempio, ancora da capire esattamente perché, nel 1872, si sia scelto per la Provincia di Genova proprio quello stemma. Soprattutto: che origine ha quella corona a sette torri?
Dai documenti dell’epoca emerge la volontà di utilizzare uno stemma usato dalla Repubblica Genovese, ma le mie sommarie ricerche non hanno dato esiti in tal senso. Il numero di sette (siano posterle, merli, perle, o quant’altro) non si rinviene in nessuna delle corone della Repubblica Genovese riportate nel mirabile volume di Agosto.
Tuttavia ci sono precedenti significativi. La Consulta Araldica del Regno d'Italia, con deliberazione del 4 maggio 1870, aveva adottato per le Province “una corona turrita, formata da un cerchio d'oro, aperta da dodici pusterle (sette visibili), con due cordonate a muro sui margini, sostenente dodici torri (sette visibili), riunite da cortine di muro, il tutto d'oro e murato di nero”.
Vero è che nel 1905 il Commissario del Re presso la Consulta Araldica del regno, barone Antonio Manno, sostenne che se le città ed i comuni si possono supporre cinti da muraglie turrite o merlate, era illogico per non dire ridicolo, figurare il territorio di una intera provincia contornato tutto di mura, e da tale opinione derivò infatti la nuova corona delle Province, di cui al citato art. 95 del Regolamento del 1943(2). Ma ormai la Provincia di Genova aveva già, e da molti decenni, la propria corona turrita.
Non solo: poteva vantare, tra l’altro, antecedenti ancora più antichi del 1870, risalenti almeno alla fine della gloriosa storia della Repubblica Genovese: nel libro di Agosto si dice infatti che nel 1811 Napoleone concesse alla città di Genova il titolo di “bonne ville” dell’Impero e, con lettere patenti del 6 giugno 1811, uno stemma “d’argento alla croce rossa sormontato da una corona murata a sette merli”.
Articolo di Alessandro Fasciolo
Bibliografia:
(1) Aldo Agosto, Origini ed evoluzione storica degli stemmi dei capoluoghi delle quattro province liguri, estratto dal volume “Gente di Liguria” ed. A Compagna, Genova, 1971
(2) Giorgio Aldrighetti, Araldica Civica in: