Val fontanabuona, un’economia fra declino e rilancio (video di tabloid)
Viaggio di Tabloid nel piccolo comune di Orero, dove fino a pochi anni fa c'erano 250 posti di lavoro nell'industria dell'ardesia, e oggi soltanto 25. Ma la voglia di ripartire c'è. Val Fontanabuona, 25 chilometri di curve a poca distanza dal mare di Chiavari e Rapallo, fino a 30 anni fa zona industriale, commerciale e artigianale, oggi quasi un deserto economico, con una desolante teoria di capannoni vuoti. A colpire duro, è un’ovvietà, è stata l’insostenibile concorrenza cinese a quella che è sempre stata l’industria trainante della zona, quella dell’ardesia, che esportava in tutto il mondo lavagne e piani per tavoli da biliardo. Il solo comune di Orero non molti anni fa contava 650 abitanti e 250 posti di lavoro nell’ardesia. Oggi in paese i lavoratori ardesiaci sono rimasti 25, un decimo. Le poche aziende superstiti sono riuscite a restare sul mercato specializzandosi in prodotti particolari e puntando sulla produzione di qualità, ma resta il problema di ricostruire un'economia nuova al posto di quella scomparsa. Tabloid ha visitato, oltre alle due principali aziende ardesiache di Orero (di cui una è anche cava), anche alcune altre piccole attività economiche: una falegnameria, un'apicoltura e una macelleria con annessa osteria, aperta nel 1896 e che oggi, per differenziarsi, si è specializzata in salumi e carne di qualità, tentando così non solo di sopravvivere, ma anche di svolgere un ruolo di presidio sociale di un territorio che rischia di desertificarsi dal punto di vista demografico in seguito alla grave crisi economica. Orero, oltre ad essere il paese dell'ardesia, è anche un grazioso paese appenninico come tanti altri nel territorio metropolitano genovese, con qualche potenzialità turistica.