Shoah, “memoria per mantenere ferma la verità dei fatti, rifiutando ogni razzismo e discriminazione” dice marco doria
Il sindaco di Genova e della Città metropolitana è intervenuto alla cerimonia ufficiale del Giorno della Memoria a Palazzo Ducale con tutte le istituzioni, la Comunità Ebraica, Aned, Ilsrec, Centro culturale Primo Levi e Goethe Institut.Per debellare i veleni dell’antisemitismo e del razzismo il primo strumento per Marco Doria “è la memoria che mantiene ferma la verità dei fatti, contro ogni negazionismo, riduzionismo e rappresentazione annacquata delle responsabilità. Come ammoniva Primo Levi ‘meditate perché questo è stato, questo è accaduto’ ricordare quelle pagine di storia, tragiche e dolorose in modo inaudito, è anche un modo per orientarci nel presente”.Il sindaco di Genova e della Città metropolitana lo ha detto intervenendo alla cerimonia ufficiale del Giorno della Memoria a Palazzo Ducale insieme ai rappresentanti di tutte le istituzioni, della Comunità Ebraica, Aned, Ilsrec, Centro culturale Primo Levi e Goethe Institut dove davanti ai bambini e ragazzi delle scuole l’autore e regista Pino Petruzzelli ha tenuto l’orazione ufficiale. La Shoah, lo sterminio degli ebrei “è stato – ha detto Marco Doria - un unicum drammatico costruito però con elementi che singolarmente si ritrovano nella storia e nel presente: il razzismo scatenato prima di tutto contro gli ebrei e diventato teorema di stato, una nazione industriale moderna e potente che mette tutta la sua forza al servizio di un progetto di annientamento, una macchina di brutale ferocia contro le vittime che insieme agli ebrei erano gli oppositori politici, zingari, persone omosessuali e disabili.”Dal fulcro irrinunciabile della memoria per il sindaco Doria si generano anche antidoti: “riconoscersi nel rifiuto totale e assoluto dei razzismi, vivere la democrazia praticata, affermare nei fatti che ogni persona è diversa dalle altre, ma uguale nei diritti e che non devono esistere diversi da trattare in modo diverso”. Ricordarlo e metterlo in pratica “afferma e rende più forte anche la nostra umanità”