Parmalat-allevatori genovesi: intervengono città metropolitana e comune
La decisione dell'azienda del gruppo Lactalis di non acquistare più il latte dei produttori genovesi nuoce gravemente non solo all'economia dell'entroterra, ma anche al presidio del territorio. Nell'immediato le istituzioni locali cercheranno di promuovere forme straordinarie di commercializzazione del latte genovese. L'amministrazione della Città metropolitana di Genova, congiuntamente a quella del Comune capoluogo, esprime questa posizione in merito alla situazione che colpisce i produttori di latte del territorio:La decisione di Parmalat, azienda oggi di proprietà della multinazionale Lactalis, di non approvvigionarsi più dagli allevatori dell'entroterra genovese colpisce duramente un settore importante dell'economia metropolitana. L'agricoltura e l'allevamento costituiscono un presidio fondamentale nel nostro territorio, essenziale per garantirne la vita, lo sviluppo e la sicurezza ambientale. Parmalat-Lactalis, anche contraddicendo rassicurazioni del passato, ignora le conseguenze sociali ed economiche delle proprie scelte sul nostro territorio. Le istituzioni sono chiamate a fare quanto possibile perché questa decisione sia riconsiderata. La strada principale per difendere i nostri allevatori, la nostra agricoltura e i prodotti pregiati della nostra terra non può che essere quella di valorizzarne la tipicità, la qualità e l'origine, promuovendo filiere corte dal produttore al consumatore. La Città metropolitana intende muoversi in questa direzione e si augura di poter agire in sintonia con la Regione Liguria e i Comuni dell'area metropolitana. Nell'immediato, la Città metropolitana, d'intesa con il Comune di Genova e insieme ai Comuni, ai Municipi e alle associazioni di categoria, cercherà di individuare forme straordinarie di commercializzazione del latte da parte dei produttori. Sarebbe economicamente e moralmente inaccettabile lo spreco di latte invenduto.