Memoria, “deperimento e malattia nei lager” incontro a palazzo doria spinola
Martedì 14 febbraio alle 17 nel salone consiliare della Città metropolitana di Genova. Partecipano Gilberto Salmoni e Valeria Fascetti.Sfiniti dalle fatiche del durissimo lavoro coatto, dal poco sonno, dallo scarso e pessimo cibo che non placava i morsi della fame, consumati dagli stenti. Era la condizione delle persone rinchiuse e rese schiave nei lager nazisti.Ne parleranno, in una conversazione pubblica a Palazzo Doria Spinola, nella sala consiliare della Città metropolitana di Genova, Gilberto Salmoni e Valeria Fascetti, martedì 14 febbraio alle 17 durante l'incontro “Deperimento e malattia nei lager”. L'appuntamento, nelle iniziative per il Giorno della Memoria, è organizzato da Aned e Ilsrec con la collaborazione della Città metropolitana di Genova.Non bastavano di certo ai deportati una brodaglia e un po' di pane, zuppo d'acqua fangosa quando nel trasporto cadeva in qualche pozzanghera, oppure ammuffito o mezzo carbonizzato e buttato nelle coperte degli internati, sporche e segnate dalla sofferenze di coloro che l'avevano usate prima. Trovare qualcos'altro per sfamarsi era fondamentale per la sopravvivenza. Come quando, scrive Mario Rigoni Stern in Le patate del Don, il caporal maggiore Tardivel “riusciva a procurarsi delle bucce che poi lavate appiccicavamo al tubo della stufa: quando erano cotte e rosolate si staccavano da sole e con un pizzico di sale che conservavo in un cartoccio diventavano saporitissime”.