Citta’ metropolitana (1): marco doria ha aperto il primo consiglio
La redazione dello statuto coinvolgendo il territorio, il confronto sulle funzioni del nuovo ente e i problemi del dissesto idrogeologico, del trasporto pubblico, dei servizi minimi essenziali fin d'ora nel programma dei lavori del Consiglio Metropolitano annunciato dal sindaco.Genova, 17 - Lo Statuto che dovrà essere pronto entro dicembre sarà anche "occasione per coinvolgere nei lavori anche gli amministratori di tutti i 67 Comuni del territorio, i cittadini, organizzazioni sindacali, imprenditorie e categorie" è il primo dei punti fermi su cui si impegnerà il Consiglio Metropolitano, aperto oggi per la prima volta da Marco Doria che presiede, come sindaco metropolitano, l'organismo composto da diciotto consiglieri e sindaci eletti da tutti i loro colleghi sul territorio. Ma i compiti "costituenti" di questo organismo, già ora e non solo dal 1^ gennaio 2015 quando la Città Metropolitana subentrerà pienamente alla Provincia, dovranno essere anche altri ha anticipato il sindaco. "Con grande sensibilità istituzionale - dice - perchè in questi mesi la Provincia continua ad esistere, noi però non possiamo dire che fino al 1^ gennaio non ci occuperemo di tutto il resto." Marco Doria ha espresso "gratitudine profonda e sincera per il commissario Piero Fossati, ottimo amministratore pubblico, che pur avendo attraversato anche una serie di problemi personali di salute, si è fatto carico di tenere sempre ferma la barra, restando fedele all'istituzione della Provincia nella sua trasformazione verso la Città Metropolitana. Lo considero invitato permanente al Consiglio Metropolitano, sapendo di poter contare sulla sua piena e generosa collaborazione". Poi il sindaco ha elencato gli altri compiti, oltre allo Statuto, sui quali sarà chiamato a confrontarsi il Consiglio: le funzioni perchè "in questi mesi si svolge la discussione vivace sulle competenze delle Città metropolitane rispetto a Regioni e Comuni. Sappiamo che la partita è delicata ma vogliamo che questo ente parta bene, con il riconoscimento pieno del diritto di poter svolgere le proprie funzioni". E poi il tema cruciale del dissesto idrogeologico "causa degli eventi alluvionali che hanno colpito Genova e tutta l'area metropolitana, ma anche tante altre zone dell'Italia perchè il problema riguarda tutto il Paese" e poi il trasporto pubblico locale, i servizi minimi essenziali, l'idea stessa di territorio, del suo sviluppo e del lavoro. Per Marco Doria la Città Metropolitana "un evento storico nella modifica degli assetti istituzionali" è soprattutto "un'occasione di esprimere potenzialità da utilizzare al meglio, dal coordinamento delle reti dei servizi pubblici allo sviluppo della digitalizzazione e che restituisce protagonismo ai Comuni." Il sindaco non nasconde le difficoltà che attendono anche il nuovo ente, a partire ancora dai pesantissimi problemi del dissesto idrogeologico, dalla situazione molto sofferta e complessa della finanza locale nel quadro di una crisi economica "di una parte del mondo che impone alle nostre aree di ripensarsi e riposizionarsi, di un debito pubblico pesantissimo, di una pressione fiscale elevata e dello sforzo di mantenere in piedi un sistema di servizi." Serve dunque "un rigoroso realismo perchè la credibilità del sistema politico è ai minimi termini, ma non esiste futuro in un paese senza un sistema politico e istituzionale che funzionino. Per noi è un obbligo etico".