Campomorone, la polizia metropolitana sequestra discarica abusiva di rifiuti elettronici pericolosi
Alla confluenza del rio San Martino col torrente Verde, denunciate due persone. Una discarica abusiva a cielo aperto di rifiuti elettrici ed elettronici pericolosi e non pericolosi, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico e a rischio idraulico molto elevato in caso di forti precipitazioni, è stata scoperta e sequestrata nei giorni scorsi dal Nucleo Ambientale di Polizia Giudiziaria della Polizia Metropolitana di Genova, coordinato dal commissario Paolo Lo Re, in prossimità della confluenza del rio San Martino con il torrente Verde, in località Maglietto nel comune di Campomorone. La scoperta è avvenuta dopo accurate indagini e appostamenti iniziate alcune settimane orsono a seguito di segnalazioni pervenute all’ufficio che lamentavano movimenti sospetti nella zona. E’ stato così rinvenuto un ingente quantitativo di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, quali vecchi frigoriferi, lavatrici e scaldabagni, televisori lcd e con il tubo catodico, pc, monitor e stampanti, condizionatori. Alcuni di questi rifiuti, in particolare i frigoriferi e i condizionatori, i televisori e i monitor, contengono componenti tossiche ed inquinanti per la salute dell’uomo. Per le violazioni riscontrate sono state segnalate alla competente Procura della Repubblica due persone, il proprietario del terreno e il gestore della discarica. Sono state nel contempo avviate le procedure per la rimozione e il ripristino dello stato dei luoghi, dando tempestiva informazione agli organi competenti. L’impatto ambientale dei rifiuti elettronici pericolosi è dovuto all’effetto delle sostanze nocive sull’ambiente e sulla salute in caso di smaltimento incontrollato, con la contaminazione dell’aria, del suolo e del sottosuolo nei luoghi di abbandono. Basti pensare all’esempio forse più noto, quello dei frigoriferi e dei gas CFC che si sprigionano in atmosfera quando vengono smantellati in maniera scorretta. Oppure ai metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio, il piombo, che penetrano nel terreno e nella falda acquifera e arrivano a contaminare la catena alimentare. In questo contesto si sono inseriti gruppi di microcriminalità organizzata, piccole bande in prevalenza provenienti dall’est europeo, che si sono specializzate nello smaltimento abusivo ricavandone guadagni ingenti. Ci sono aree del nostro territorio costellate da discariche abusive, che sorgono sul ciglio delle strade di collegamento, sui terreni agricoli, nascoste nelle aree a bosco o dietro i cancelli delle zone industriali alle periferie delle città. Spesso sono discariche miste, fatte di rifiuti urbani abbandonati da singoli cittadini che si sommano ai rifiuti che provengono dalle demolizioni edilizie o dalle fabbriche e che vengono scaricati direttamente dai camion. Sono montagne di immondizia che poi, quasi sempre, restano dove sono, testimoni del disprezzo per l’ambiente di cittadini inquinatori.
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