Alluvioni: i comuni liguri lanciano l’allarme “per gli interventi gli aiuti dello stato non sono arrivati” dice marco doria all’incontro anci
Subito attivati dai Comuni gli interventi di somma urgenza, ma gli aiuti dello Stato non sono arrivati per nulla o solo in minima parte. Al centro dell'incontro Anci Liguria le"somme urgenze" e gli interventi strutturali per il riassetto del territorio. Genova, 4 - I Comuni della Liguria “lanciano un grido d’allarme al Governo: dopo le recenti alluvioni hanno attivato immediatamente interventi di somma urgenza per mettere in sicurezza il territorio con le loro scarse risorse, ma sono stati lasciati soli” così nell’incontro organizzato da Anci Liguria, che rappresenta tutti i 235 Comuni della regione, a Palazzo Doria Spinola ha aperto il suo intervento Marco Doria, presidente di Anci Liguria, sindaco di Genova e della Città metropolitana.“Gli aiuti dello Stato – ha proseguito Doria - non sono arrivati o sono arrivati solo in minima parte e sono clamorosamente inferiori alle spese sostenute dai Comuni per l’emergenza. Ci appelliamo per questo con forza al Governo, non solo per ottenere ulteriore sostegno diretto, ma anche per avere maggiori spazi di manovra finanziaria utilizzando risorse proprie dei Comuni attraverso lo sblocco del patto di stabilità interno”.La riduzione degli obiettivi del patto di stabilità 2015 rispetto agli interventi di somma urgenza e alle spese sostenute per far fronte ai danni delle alluvioni; l’esclusione dal patto di stabilità delle risorse provenienti da erogazioni liberali e donazioni di privati, cittadini e imprese; l’esclusione dalle riduzioni del Fondo di solidarietà comunale previste nel 2015; il recupero dei fondi non utilizzati per precedenti calamità; la possibilità di accendere mutui per la difesa del suolo con oneri a carico dello Stato sono le principali richieste che Anci Liguria ha ripetutamente rivolto al Governo per dare un sostegno concreto ai Comuni liguri colpiti in modo durissimo dalle alluvioni dello scorso autunno.“Senza lo sblocco del patto di stabilità alcuni Comuni, come Chiavari, si ritrovano doppiamente danneggiati, perché hanno sospeso opere pubbliche già previste per dare la priorità a interventi di somma urgenza, per i quali però non possono utilizzare risorse bloccate dal patto” ha spiegato Roberto Levaggi, vice presidente di ANCI Liguria, sindaco di Chiavari e consigliere delegato della Città metropolitana“Al Governo ribadiamo con forza anche la richiesta di esclusione dal fondo di solidarietà, perché abbiamo bisogno di aiuto subito – ha aggiunto Rosario Amico, vice presidente di ANCI Liguria e sindaco di Serra Riccò - basti pensare che a fronte di oltre 3 milioni di euro di danni causati dall’alluvione, il Comune di Serrà Riccò ha ottenuto un contributo di soli 1,5 milioni di euro”.“La situazione più drammatica è proprio quella dei Comuni più piccoli, sotto i 5.000 abitanti che devono far fronte a danni per milioni di euro” ha sottolineato Michele Malfatti, coordinatore della Consulta dei piccoli Comuni di ANCI Liguria. “A questi Comuni non è ancora stata data una risposta concreta, se non in minima parte e grazie a un impegno economico maggiore della Regione Liguria rispetto al Governo centrale”.Il sindaco di Albenga Roberto Cangiano ha sollevato il problema delle “molte aziende agricole che da sempre investono nel nostro territorio, creando sviluppo economico e occupazione, ma che oggi hanno perso il coraggio di investire. Un sindaco non può permettere che possa accadare e deve dare risposte concrete ai cittadini, subito”.La Legge di Stabilità 2015 (art. 1, comma 53).ha accolto solo l’emendamento che prevede il recupero di fondi non utilizzati da precedenti calamità, quantificati complessivamente in 8 milioni di euro.Rispetto alla possibilità di escludere dal patto di stabilità i Comuni alluvionati (art. 1 comma 489, lettera e), invece, la prossima settimana uscirà il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con la ridefinizione degli obiettivi, a fronte di specifica richiesta di spazi di manovra legati ad eventi calamitosi, interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio e altre motivazioni, per una riserva complessiva non ancora quantificata.Con una lettera aperta al Governo, ANCI Liguria ribadisce quindi la richiesta dell’esclusione dal patto di stabilità interno per i Comuni colpiti dagli eventi alluvionali in modo da sostenere la capacità di spesa per la ricostruzione e messa in sicurezza di opere e luoghi per le spese di urgenza e di quelle corrispondenti a risorse provenienti da erogazioni liberali e donazione da privati e imprese.ANCI Liguria richiede inoltre la possibilità per i Comuni di utilizzare i ricavi derivanti dall’alienazione di beni patrimoniali per attivare interventi di risanamento idrogeologico e ambientale per la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione dei rischi idrogeologici, con l’esenzione dall’obbligo di versamento al fondo per l’ammortamento dei titoli di stato del 10% delle risorse nette derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare dei Comuni.ANCI Liguria si sta inoltre adoperando per l’inserimento dei finanziamenti relativi ai mutui per il risanamento idrogeologico con oneri a carico dello Stato per 10 milioni di euro nel programma “Italia Sicura”, in tema di dissesto idrogeologico, infrastrutture idriche ed edilizia scolastica, con l’obiettivo di favorire gli interventi di risanamento idrogeologico e ambientale per la messa in sicurezza del territorio, nonché la prevenzione dei rischi idrogeologici.Per favorire la ripresa delle attività economiche nelle zone dei Comuni colpiti, infine, ANCI Liguria aveva chiesto al Governo di estendere il Fondo di garanzia alle piccole e medie imprese che hanno subito danni (su questo tema si è attivata la Regione Liguria attraverso i fondi dei Programmi Operativi Regionali, gestiti dall’Assessorato allo Sviluppo Economico, ma non attraverso il fondo di garanzia costituito presso il Microcredito centrale) e resta ancora senza risposta la richiesta di stanziare 30 milioni di euro per concedere agevolazioni alle imprese danneggiate sotto forma di un contributo a ristoro dei tributi locali o di un contributo in conto interessi.