700 anni di vita e storia di genova attraverso leggi e statuti della repubblica (video di tabloid)
Il programma della Città metropolitana di Genova racconta con immagini e interviste l’affascinante mostra documentaria all’Archivio di Stato dal Libero Comune del XI secolo alla fine della Repubblica aristocratica nel 1797.Sette secoli fondamentali per la storia e lo sviluppo di Genova, dei suoi governi e dei modi in cui erano regolati la vita, le attività e i costumi dei genovesi.Dalla nascita del Comune medievale alla fine del XI secolo alla caduta nel 1797 sotto la spinta della rivoluzione francese, della Repubblica aristocratica retta dai dogi biennali, li attraversa un’affascinante e curatissima mostra documentaria sino al 2 luglio all’Archivio di Stato di Genova. Sullo sfondo delle grandi riforme statutarie e costituzionali di Andrea Doria nel 1528-29 ripercorre le leggi che regolavano l’economia, la sanità, la giustizia, i decreti sulle donne, gli stranieri, gli statuti criminali e civili, le feste religiose e civili, la beneficenza e persino il lusso, toccando così e differenti quotidianità dei cittadini, dai grandi e potenti aristocratici ai più poveri, come i marinai. Il programma Tabloid della Città metropolitana di Genova ha visitato la mostra e la racconta con le immagini e l’intervista alla dottoressa Giustina Olgiati che l’ha curata.Quanto contavano le donne nell’antica Genova? Molto più di quanto si potrebbe pensare leggendo ciò che decretavano gli statuti dell’epoca perché nella realtà in una città di continui traffici sul mare le donne amministravano molti patrimoni e imprese, dedicandosi anche alle arti e a tanti mestieri. E la città dei commerci e dell’incontro fra i popoli attirava molti stranieri, richiestissimi da Genova, dai grandi maestri della tessitura della seta ai medici, agli insegnanti, per l’esercizio di tante professioni e mestieri e incentivati a trasferirsi nella Superba anche da facilitazioni fiscali come l’esenzione dalle tasse per un decennio .Enormi ricchezze convivevano con la povertà e per mantenere la “pace sociale” a Genova, con le sole eccezioni delle grandi feste solenni civili e religiose, era vietato ostentare abiti troppo sfarzosi, che potevano costare quanto una nave, e gioielli troppo preziosi, perché il lusso non doveva essere esibito in pubblico. La mostra “Vivere nella città, obbedire alle leggi. Vita quotidiana nella Repubblica di Genova” inizia con le vicende fra XI e XII secolo di cui fu protagonista e storico il Caffaro con i suoi celebri Annales che insieme al restaurato Chronicum di Jacopo da Varagine dopo l’estate saranno al centro di una grande e prestigiosa esposizione, sempre curata dall’Archivio di Stato genovese.
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