Dai quattro continenti alle valli Trebbia ed Aveto per studiare lo sviluppo dell'appennino
Andrew viene da Los Angeles, Usa, Nord America, Omosalewa dalla Nigeria, Africa, Niharika dall’India, Asia, e Victoria dall’Argentina, Sud America: sono partiti dai quattro continenti i dottorandi del master in relazioni internazionali di Sciences Po, prestigiosa università parigina dove hanno studiato tutti gli ultimi presidenti della Repubblica francese, per venire a studiare l'Appennino genovese, dalla Val Trebbia alla Val d’Aveto. Il loro obiettivo è fare una relazione all’Ocse sulle politiche di sviluppo dei territori rurali montani italiani. L'iniziativa è di un docente italiano dell’università, Fabrizio Barca, ex ministro della coesione territoriale con governo Monti e oggi al Ministero dell’Economia, dove ha ideato e avviato il progetto Aree Interne. Ma che cosa è Aree interne? E’ un progetto di sviluppo delle aree rurali appenniniche italiane che si basa su un principio: ascoltare le richieste dei diversi territori in merito a tre servizi pubblici: il trasporto locale, la sanità e la scuola, considerati i veri driver dello sviluppo economico. Se questi tre servizi sono inadeguati, infatti, arrestare lo spopolamento verso le aree urbane è impossibile. L’entroterra genovese, 16 comuni nelle valli Bisagno, Aveto, Trebbia, Sturla e Graveglia, è l’unica delle 50 aree interne del progetto interamente compresa nei confini di una città metropolitana, ed è stata scelta dal ministero come area prototipo. Dopo due giorni al ministero a Roma, gli studenti sono partiti per Genova, dove hanno avuto vari incontri istituzionali coi vari soggetti coinvolti in ‘Aree interne’, Regione Liguria, Anci e Città metropolitana di Genova. Dal secondo giorno, via verso l’entroterra, a toccare con mano la realtà e i protagonisti dell'area interna genovese.