Con la Deliberazione n.14 del 22 aprile 2015 il Consiglio Metropolitano ha approvato un documento di proposta che individua le “linee guida” per la predisposizione del Piano Territoriale Generale della Città metropolitana.
Per avviare il percorso di formazione del nuovo Piano sono previste iniziative di partecipazione e approfondimento delle linee guida, attraverso incontri sul territorio della Città metropolitana nelle aree del genovesato, del Tigullio e delle valli interne.
Date degli incontri : 5 giugno (area genovese) – Sala Consiglio della Città Metropolitana di Genova; 10 giugno (area del Tigullio) – Sala Presidenziale della Società Economica a Chiavari; 12 giugno (aree interne) – Sede Ente Parco Antola - Torriglia.
Fino al 20 giugno, contributi, proposte ed osservazioni possono essere inviati al seguente indirizzo:
ptg@cittametropolitana.genova.it
Il piano territoriale generale è lo strumento che disegna il futuro e rafforza l’identità della città metropolitana, per conseguire obiettivi di sviluppo equilibrato e sostenibile dell’intera area. Il piano rappresenta lo strumento fondamentale per rafforzare il ruolo della città metropolitana di Genova, come “porta dell’Europa”, nella rete delle città metropolitane italiane e delle grandi città europee.
Il nuovo piano metropolitano punta ad un territorio “unitario e condiviso” dove la sicurezza e la prevenzione del dissesto idrogeologico “sono la precondizione per le scelte” e svilupperà per questo intese sulle strategie integrate con la pianificazione di bacino, attraverso l’individuazione di indirizzi specifici alla pianificazione urbanistica per la messa in sicurezza del territorio, di azioni di contrasto degli effetti negativi legati alle modifiche del clima, mettendo in relazione gli aspetti idrogeologici con quelli più specificamente ambientali e naturalistici e promuovendo la partecipazione del territorio sul tema della sicurezza e della prevenzione dei rischi idrogeologici.
La pianificazione territoriale della Città metropolitana si fonda su un impegno condiviso e partecipato di tutti i Comuni del territorio, che rafforza il senso di appartenenza collettivo all’ambito metropolitano per un nuovo e più evoluto assetto territoriale, fondato sulla valorizzazione e la tutela del territorio e il suo sviluppo economico e sociale sostenibile.
Il piano metropolitano incentiva la competitività, rafforzando l’innovazione nei sistemi produttivi (come le attività ad alto contenuto tecnologico, di ricerca e sviluppo), la diffusione delle energie rinnovabili, l’accentramento e la qualificazione dei servizi per le imprese, reti e partnership pubblico-private, attività economiche a contenuto sociale, forme di co-working.
La proposta di piano si articola in specifici ambiti (Riviera a ponente, Stura, Area centrale genovese, Scrivia, Trebbia,Paradiso, Riviera del Tigullio, Fontanabuona, Aveto-Graveglia-Sturla, già individuati dal progetto di revisione del piano territoriale di coordinamento provinciale “PTCp 2020” orientato alla pianificazione metropolitana) per meglio esprimere la rappresentatività e la concertazione dei Comuni nella propria pianificazione urbanistica, stabilisce i criteri per organizzare e gestire nelle zone omogenee (introdotte dalla legge 56/2014) funzioni e attività di area vasta, dalla pianificazione territoriale coordinata di livello comunale, al supporto alla creazione di servizi telematici per migliorare la funzionalità degli enti locali, sportelli per le imprese, servizi per lo sviluppo socio-economico degli ambiti territoriali, cooperazione con unioni e associazioni dei Comuni in materia di paesaggio, sportelli unici per l’edilizia.
Sono priorità del piano, che definisce il suolo “risorsa preziosa e irriproducibile da valorizzare e tramandare” anche i sistemi strategici (corridoio appenninico centrale, sistema policentrico del Polcevera, sistema produttivo orientale, balconi costieri sistemi rurali dell’Appennino) per valorizzare risorse ambientali ed economiche strategiche, conservare valori fisici e culturali, superare criticità e compromissioni nell’uso e organizzazione del territorio, rafforzare l’efficienza delle reti infrastrutturali (fisiche e virtuali) “determinanti per lo sviluppo economico, le relazioni e la coesione sociale del territorio metropolitano”, e fra queste la rete ecologica metropolitana, le reti dei servizi pubblici, dei beni culturali, storici, paesaggistici e ambientali “fondamento per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio metropolitano”.