Fare open data nella PA
Gli open data possono portare svariati benefici alle pubbliche amministrazioni, alle imprese e ai singoli individui. Hanno il potere di contribuire a migliorare i servizi, far crescere le economie e proteggere il nostro pianeta.
Gli Open data sono dati pubblici raccolti nell’ambito dell’azione delle PA, essi devono essere disponibili, riutilizzabili, e vengono messi a disposizione della comunità per incentivare la partecipazione alla gestione della cosa pubblica.
Fare open data è per la pubblica amministrazione un’azione che deve necessariamente includere una modifica ed un aggiornamento continuo dei processi organizzativi dell’ente.
L’attività di apertura e cura dei dati aperti può essere riassunta in 4 azioni principali per un dipendente pubblico:
- CONOSCERE: Conoscere le normative in materia di dati pubblici e loro riutilizzo
- IDENTIFICARE: attuare un censimento dei dati – analisi domanda impatto sociale/economico; e Verificare limitazioni giuridiche (privacy, …)
- SELEZIONARE: Selezionare il livello di apertura appropriato del modello dei dati e metadati (requisito minimo 3); Utilizzo profilo DCAT-AP_IT e Licenza aperta
- AGIRE: Definire una governance dei dati, in modo da assicurare qualità del dato ed accuratezza / aggiornamento. Perché siano utili, gli open data devono essere rilevanti, aggiornati e accessibili.
Tutto questo e molto altro è codificato in Italia anche all’interno delle linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico
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