Torriglia, la principessa è tornata (video di tabloid)
La presenza dei Doria nel feudo del genovesato fra il Cinque e il Settecento in una mostra allestita nella piazza della chiesa fino al 13 settembre. Torriglia, nel cuore dell’Appennino genovese, dove nascono lo Scrivia e la Trebbia, ha una lunga e importante storia. Ancora oggi svettano sull’abitato di Torriglia i resti del castello medievale, simbolo di una comunità che fu molto popolosa e fiorente in età moderna, e il cui insediamento è molto antico, come hanno accertato proprio gli studi archeologici sulla fortezza. Dopo vari passaggi di mano, a metà del Duecento Torriglia diventa possesso dei Fieschi. Il dominio fliscano, turbolento e bellicoso perché segnato da continui tentativi di conquistare Genova, si interrompe tragicamente tre secoli dopo, alla metà del Cinquecento, con il fallimento della congiura dei Fieschi: un giovane e impetuoso membro della famiglia, Gianluigi, nato proprio nel castello di Torriglia, tenta di rovesciare la Repubblica genovese allora in mano al potentissimo Andrea Doria, ma gli va male, muore e il suo partito viene sconfitto. Inizia così l'era del dominio dei Doria: dopo i primi 50 anni, caratterizzati da una fervida attività di realizzazione di opere come chiese, ponti e strade, dall’inizio del Seicento la signoria dei Doria si caratterizza a Torriglia per la pace e la prosperità: una ‘pax doriesca’ che si protrae per due secoli, fino agli sconvolgimenti della Rivoluzione Francese, e durante la quale la ‘Magnifica comunità di Torriglia’ crebbe e fu florida, grazie agli intensi traffici che attraversavano il suo territorio. La storia della famiglia Doria, non solo nel feudo di Torriglia ma anche in altri feudi liguri come Loano, è oggetto di ‘Princess is back’, una mostra organizzata fino al 13 settembre nella piazza della chiesa dall'ultima erede della famiglia, Gesine Pogson Doria Pamphilj. L'obiettivo è valorizzare e far riscoprire l’antico legame tra la famiglia e gli antichi possedimenti liguri.