Scuole: sulla settimana corta fossati replica a rossetti “dove sono i 30 milioni che la regione deve alla provincia?”
Il commissario straordinario della Provincia di Genova risponde duramente alle critiche dell'assessore regionale sulla chiusura delle superiori al sabato. Genova, 11 - Sulla settimana corta nelle scuole superiori il commissario straordinario della Provincia di Genova risponde alla presa di posizione dell'assessore regionale Sergio Rossetti. "Per fortuna -dice Piero Fossati - è assessore pro tempore della Regione Liguria, perchè con la sua posizione sulla settimana corta nelle superiori non credo potrebbe svolgere lo stesso ruolo nella stragrande maggioranza dei Paesi Europei dove il sabato a scuola non esiste più, dal Belgio al Regno Unito, dalla Francia ai Paesi Bassi, dalla Spagna all'Irlanda, dalla Svezia al Portogallo, dalla Danimarca alla Finlandia." Il commissario della Provincia prosegue "l'assessore Rossetti non perde occasione di ripetersi sull'argomento, ma a questo punto sono molto preoccupato per la sua memoria, perchè forse non ricorda che aspettiamo dalla Regione Liguria almeno 30 milioni, l'ammontare delle somme che negli ultimi tre anni non ci ha più versato per tutte le funzioni delegate che abbiamo svolto, obbligandoci a sostenerle, con sacrifici pesantissimi, con il nostro bilancio peraltro sottoposto a tagli drammatici anche dalla spending review nazionale".Piero Fossati che da due anni e mezzo guida da commissario la difficilissima rotta della Provincia di Genova non ha preso evidentemente bene le nuove critiche dell'amministratore regionale sulla settimana corta nelle superiori, "una scelta purtroppo per noi obbligata per fronteggiare i rischi di dissesto, come molte altre compresi i sacrifici economici per i lavoratori dell'ente che ringrazio per la loro consapevolezza e forte sensibilità di fronte a un momento così difficile per le risorse dell'ente, proprio mentre si avvia la sua trasformazione in Città Metropolitana, uno dei cardini ritenuti strategici per lo sviluppo nazionale. Se avessimo ricevuto i 30 milioni dovuti dalla Regione, oltre a non modificare gli orari scolastici avremmo potuto sostenere molti interventi necessari sul territorio che invece ora dobbiamo fare con il contagocce selezionando quelli di estrema urgenza. Mi aspetterei da amministratori di grande esperienza e competenze un uso più misurato delle parole e dei giudizi e una riflessione più approfondita e ponderata sulle vere poste in gioco, per i servizi ai cittadini e per tutto il territorio".
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