Doria: “due modelli possibili di citta’ metropolitana, operativo e di pianificazione”
Il Sindaco metropolitano, durante la seduta odierna del consiglio, ha affrontato i due scenari possibili per il nuovo ente: uno in cui la Città metropolitana eredita le funzioni operative e tutto il personale della vecchia Provincia, e uno in cui cede funzioni e risorse ai Comuni.Genova, 3 - Ci sono due modelli di Città metropolitana possibili, uno più 'pesante' e l'altro più 'leggero', e su questa alternativa sta riflettendo in quesi giorni il sindaco metropolitano Marco Doria, sollecitato da una parte dai sindaci del territorio, che vedono una Città del primo tipo, dall'altra dalle recentissime novità che provengono da Roma, che sembrano portare a un modello del secondo tipo: "Il primo modello - ha osservato il sindaco nel corso del consiglio metropolitano di oggi - è quello delineato dalla vigente legge Del Rio, che ha disegnato le Città metropolitane come enti che, pur cambiando natura e diventando 'di secondo livello', ovvero con organi politici non eletti dai cittadini ma espressione dei comuni del territorio, ereditano tutte le funzioni operative delle vecchie Province, con le risorse di personale invariate, e a queste funzioni aggiungono nuovi compiti di pianificazione generale di area vasta: e questo è il modello che i 67 sindaci del territorio si aspettano, il secondo modello, al contrario, in contrasto con la legge De Rio e delineato dal cosiddetto 'emendamento Bressa' (che prevede la riduzione del 30% del personale delle Province che stanno trasformandosi in Città metropolitane) assegnerebbe ai nuovi enti prevalentemente le nuove funzioni di pianificazione generale di area vasta previste dalla Del Rio, cedendo ai Comuni le funzioni più strettamente operative, e le risorse umane ad esse dedicate". L'emendamento presentato dal governo (Gianclaudio Bressa, Pd, è sottosegretario agli affari regionali) alla legge di stabilità in discussione al Senato prevede la riduzione del 30% dei dipendenti delle Città metropolitane rispetto ai dipendenti delle attuali Province: per la Provincia di Genova sarebbero circa 250 persone in meno: in parte uscirebbero con pensionamenti da attuarsi con le regole pre-riforma Fornero, in parte invece con trasferimenti a Regioni, Comuni e sedi periferiche di amministrazioni centrali dello Stato: uffici giudiziari, università, agenzie ed enti pubblici non economici.
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