Ai musei di nervi issel ‘grigio’ e mucha pubblicitario (video di tabloid)
Due mostre, alla Gam e alla Wolfsoniana, celebrano l'attività poliedrica del pittore, ceramista e designer genovese e i lavori di grafica pubblicitaria dell'artista liberty in mostra al Ducale. L’artista ceco Alfons Mucha, icona dello stile liberty alla cui opera è dedicata la mostra in corso fino al 18 settembre a palazzo Ducale, è stato anche un grafico pubblicitario di grido nella Parigi della Belle Epoque, nei primissimi anni del Novecento. Approfondisce questo aspetto dell’artista la Wolfsoniana di Genova Nervi, museo dedicato alle arti decorative a cavallo fra Otto e Novecento, che parallelamente all’esposizione del Ducale ha allestito la mostra ‘Mucha, alle origini della pubblicità’, dove si possono ammirare splendidi manifesti pubblicitari realizzati fra gli ultimi anni dell'Ottocento e il 1906, anno in cui l'artista si trasferì negli Usa, dove resterà fino al 1910. Lo stile è raffinato, arioso, tipicamente liberty, con la figura della donna sempre al centro, rappresentata in modo sinuoso e circondata da fiori, con una forte bidimensionalità di derivazione giapponese. La mostra espone poi le opere della cosiddetta 'Epopea slava', iniziata al ritorno in Europa, quando, sull'onda del nazionalismo seguito alla dissoluzione dell'Impero, con la nascita del nuovo stato cecoslovacco, Mucha illustra graficamente, con uno stile più pittorico e tridimensionale rispetto ai precedenti manifesti pubblicitari, i miti del popolo slavo. Un altro tipo di produzione artistica a cui Mucha si dedicò furono i pannelli decorativi per le abitazioni private, una tipica moda dell’Art Nouveau. A pochi passi dalla Wolfsoniana che ospita la mostra sulle opere pubblicitarie di Mucha, un’altra esposizione ha al centro un artista che visse e operò a cavallo fra Otto e Novecento: è la Gam, la Galleria di Arte Moderna, che ospita, insieme all’Accademia Ligustica di Belle Arti e al Castello D’Albertis, una nuova mostra permanente sul genovese Alberto Issel, che fu pittore, ceramista e designer di arredi. La mostra arricchisce la piccola collezione già presente alla Gam e alla Wolfsoniana con opere provenienti da un comodato di un ramo romano di eredi dell’artista. A partire dal 1870 Issel aderì alla ligure ‘Scuola dei Grigi’ di Rayper, Luxoro e D’Andrade, che propugnava un naturalismo intimistico, praticando la pittura en plein air nei raduni estivi di Rivara Canavese. Dal 1880, in seguito anche a una malattia agli occhi, l'artista iniziò invece a esercitarsi nella produzione di ceramica e negli arredi di design. In particolare nel 1884 espone proprie ceramiche, con intenti promozionali artistici e industriali, all’Expo di Torino, nel Borgo medievale realizzato dal D’Andrade.