Tanto lavoro sulla strada e in parete a Rondanina per riaprire la SP15
Uno squarcio impressionante nella ripida parete quasi a strapiombo sulla strada. Lo ha lasciato la frana che il 3 febbraio scorso aveva sommerso la provinciale 15 del Brugneto, al km. 23 nel Comune di Rondanina, con una massa enorme di terra, rocce e alberi sradicati. Nessuna frazione o località a monte è mai rimasta isolata, ma per gli abitanti il percorso verso valle si è allungato di decine di chilometri. Per ridurre al minimo possibile i tempi di questi disagi gli interventi della Città metropolitana di Genova sono partiti immediatamente, con grosse ruspe sulla carreggiata e uno speciale escavatore che lavora anche sulle pendenze più ripide: il ragno, arrampicato al versante per sganciare massi, pietre e terra ancora pericolanti. Un compito estremamente difficile e impegnativo che richiede grande perizia e professionalità agli operatori specializzati anche per garantire in ogni fase la sicurezza degli interventi. E ci sono voluti più di 150 viaggi dei grossi camion da carico verso i siti di stoccaggio provvisori, individuati con ordinanze di protezione civile dai sindaci di Montebruno e Rondanina, per rimuovere dalla carreggiata terra, rocce e piante su un fronte lungo cinquanta metri e alto più di quattro.
NINO OLIVERI, consigliere delegato Città metropolitana di Genova
Il ragno ha continuato a scaricare dalla parete i materiali rimasto in bilico, scavando sino a trovare la roccia. Ripulito il più possibile il versante franato nel sopralluogo congiunto del consigliere delegato alla viabilità Oliveri con i due sindaci e i tecnici metropolitani si è poi ragionato sui tempi e le condizioni per poter riaprire, salvo imprevisti, la circolazione in condizioni di sicurezza.
NINO OLIVERI, consigliere delegato Città metropolitana di Genova
MIRKO BARDINI, sindaco di Montebruno
ARNALDO MANGINI, sindaco di Rondanina insert
E come previsto dalla serata di venerdì 17 febbraio la strada è stata riaperta dalla Città metropolitana a senso unico alternato a vista con barriere in new jersey sul ciglio di valle. La prossima settimana, ultimati gli sgomberi, sarà installata anche una protezione in cubi di calcestruzzo armato sotto il versante di monte.
Dalla Val Trebbia alla Fontanabuona. Qui al km. 28 della provinciale 225, nel Comune di Lumarzo, è aperto il cantiere per la costruzione sotto il versante di un muro in cemento armato con pietre a vista lungo 36 metri. In questo tratto tre anni fa le alluvioni avevano provocato una grossa frana di terra e fango e l'immediata riapertura della strada era avvenuta con sistemazioni provvisorie, quelle che consentivano i pesantissimi tagli al bilancio dell'ex Provincia.
NINO OLIVERI, consigliere delegato Città metropolitana di Genova
Per i nuovi interventi strutturali di adeguamento e miglioramento della rete viaria metropolitana sono tre le fonti di finanziamento previste: la quota già a bilancio dalla vendita a una società del Ministero dell'economia e delle finanze della Questura di Genova e della caserma dei Carabinieri a Sampierdarena, il progetto nel bando nazionale periferie della Città metropolitana per scuole, strade, difesa idrogeologica e servizi nei Comuni e l'intesa con il governo sul patto per Genova.
NINO OLIVERI, consigliere delegato Città metropolitana di Genova