l'eccellenza femminile nella citta' metropolitana
Milena Vukotic, Paola Quattrini, Galatea Ranzi: sono grandi nomi quelli delle attrici, dodici in tutto, che partecipano quest’anno al Festival dell’Eccellenza Femminile di Genova, diventato, dopo 8 anni, un punto di riferimento del teatro, e non solo del teatro, a livello nazionale. Dal 14 al 25 novembre in città e in varie località della provincia, si susseguono 150 fra spettacoli, premi, convegni, mostre ed eventi, con due fili conduttori: il primo è la Città metropolitana, la nuova istituzione che sostituisce la Provincia, e per questo il Festival si svolge in 12 diversi comuni, tutti quelli dotati di un teatro, il secondo tema invece è quello della conciliazione.
CONSUELO BARILARI, CURATRICE FESTIVAL ECCELLENZA FEMMINILE
Sezione importante del Festival è ‘Orfeo Millennium’, una rassegna teatrale tematica di 6 spettacoli che aggiorna il mito di Orfeo alla contemporaneità. A introdurla, un incontro col grecista Angelo Tonelli e l’autore tv Gabriele La Porta.
ANGELO TONELLI, GRECISTA
GABRIELE LA PORTA, AUTORE TV
Una novità, che riprende di tema di Expo 2015, l’alimentazione, è poi la mostra-corso Tam, allestita nel cortile di palazzo Doria Spinola.
CONSUELO BARILARI, CURATRICE FESTIVAL ECCELLENZA FEMMINILE
Da segnalare, infine, il 24 novembre, sempre a palazzo Doria Spinola, l’incontro col regista Giuliano Montaldo sulla figura femminile nella sua opera, in particolare in relazione al tema della Resistenza. Il Festival infatti promuove il 24 aprile come ‘Giornata della Resistenza delle Donne’.
GIOVANNA ROSI, FESTIVAL DELL’ECCELELNZA FEMMINILE
Il Festival dell’Eccellenza Femminile nacque nel 2006 per iniziativa di Marta Vincenzi, che ben rappresentava il conquistato protagonismo femminile nella vita pubblica, essendo stata per dieci anni presidente della Provincia di Genova e che sarebbe diventata pochi mesi dopo uno dei primi sindaci donna di una grande città italiana: fu dedicato ad Ipazia, matematica e filosofa della tarda antichità tenuta in grande considerazione dagli scienziati contemporanei e dai concittadini di Alessandria d’Egitto, ma trucidata da una setta di fanatici cristiani, vicenda che a partire dall’Illuminismo ne fece un simbolo della repressione della libertà di pensiero e della scienza, ma anche dell’odio verso le donne.
Il tema dell’emancipazione femminile, e del rapporto uomo-donna, è presente anche nella filmografia di Lina Wertmuller, ospite del Festival con una mini-retrospettiva: i film ‘Questa volta parliamo di uomini’ e ‘Travolti da un insolito destino’.
LINA WERTMULLER, REGISTA
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