Dall'acqua ai volts l'energia pulita della centrale di Neirone
Si snoda tra i castagni, seguendo i crinali della montagna per quasi sei chilometri, rivestita dal muschio che la mimetizza e la rende parte integrante del bosco. È la condotta che alimenta la centrale idroelettrica di Neirone, in funzione da più di settant'anni. La condotta che capta l'acqua dal torrente Neirone sotto il borgo di Roccatagliata e la trasporta sino al bacino di carico della centrale è stata tutta costruita sul posto, a partire dal 1940, da operai e tecnici della zona, dando forma e assemblando nel cemento armato ogni segmento della tubazione, grande o piccolo.
STEFANO SUDERMANIA, sindaco di Neirone
Lungo la condotta principale, con diversi punti di arricchimento, in pratica i suoi affluenti, troviamo anche ponti in pietra a sostenerla mentre attraversa le sinuosità dei versanti e gli scenari che integrano natura e architetture idrauliche sono davvero suggestivi. Sino ad arrivare all'ampio bacino di carico, a picco sopra la centrale idroelettrica, tutto realizzato artigianalmente con mano d'opera locale nei primi anni '40.
STEFANO SUDERMANIA, sindaco di Neirone
Dall'alto del bacino scendiamo a Cerisola, dove c'è la centrale idroelettrica di Neirone. Sino ai primi anni '80 era del Comune poi è stata ceduta a imprenditori privati. La proprietà attuale è della famiglia piemontese Barbero e l'elettricità prodotta dall'acqua è venduta all'Enel che la distribuisce nella rete, spiega Gian Paolo Burrofato, addetto alla centrale che ci ha guidati all'interno di questa storica fabbrica di energia.
GIAN PAOLO BURROFATO, Centrale idroelettrica di Neirone
Intervistati
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