Citta' metropolitane: si' all'elezione diretta no ai tagli devastanti dicono le 10 province
Primo vertice promosso dall'Upi a Bologna delle dieci province che il decreto 95 varato due settimane fa dal Governo, trasformerà entro il 1^ gennaio 2014 in Città Metropolitane: solo la lente dei presidenti di Milano, Torino, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria e del commissario della Provincia di Genova il provvedimento che all'articolo 18 istituisce le Città Metropolitane e al 17 accorpa e riduce le altre Province. In primo piano le norme per la scelta del sindaco metropolitano: il decreto affida agli statuti dei nuovi enti tre opzioni: che sia di diritto quello del comune capoluogo, che sia eletto a suffragio universale solo da sindaci e consigli comunali del territorio, o il suffragio universale e diretto di tutti i cittadini.
E dalle Province metropolitane la richiesta è stata unanime: solo elezione diretta perché questo è un fondamento della democrazia.
PIERO FOSSATI
Commissario straordinario Provincia di Genova
Alle Città Metropolitane il decreto attribuisce, oltre alle funzioni fondamentali delle Province, quelle di pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali, mobilità e viabilità, sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, l'organizzazione di quelli di interesse generale metropolitano, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Un nuovo ente quindi complesso e molto importante, che coincide con il territorio della Provincia. Nel Tigullio però l'articolazione fra Città Metropolitana e Comuni suscita anche preoccupazione, a partire da Chiavari.
PIERO FOSSATI
Commissario straordinario Provincia di Genova
Gli effetti del decreto taglia spese rischiano però di essere devastanti sui bilanci delle Province, metropolitane e non, già da quest'anno e soprattutto dal prossimo. Nel caso della Provincia di Genova, ad esempio oltre a quelle già previste dal patto di stabilità e dagli altri provvedimenti finanziari si annunciano sforbiciate pesantissime che, se confermate, metterebbero letteralmente in ginocchio l'attività dell'ente sul territorio: tagli del 14% per il 2012 e del 28% nel 2013 sulle spese per i servizi, al netto dei fondi vincolati trasferiti da altri enti per trasporto pubblico locale, formazione professionale e politiche del lavoro, ridurrebbe a meno di 3 milioni nel 2013 i 25,5 milioni destinati a strade, scuole e centri per l'impiego nel 2011. Il commissario ha chiesto immediatamente correttivi e anche sindacati e dipendenti sono mobilitati.
PIERO FOSSATI
Commissario straordinario Provincia di Genova