Citta' metropolitana, ora i sindaci la vogliono pesante
La città metropolitana deve essere un ente di peso, che svolga funzioni importanti che i comuni, soprattutto quelli piccoli, da soli non riescono a svolgere, nemmeno associandosi fra loro come prevede la legge.
E' quello che chiedono i sindaci del territorio genovese, che dopo le iniziali resistenze contro il nuovo ente disegnato dal governo Monti, ora iniziano a vederne le valenze positive in tempi di tagli alle risorse finanziarie.
Questo profilo forte della città metropolitana sta emergendo dai lavori della conferenza metropolitana, ovvero l'assemblea costituente, composta dai 67 sindaci del territorio provinciale, chiamata a scrivere lo statuto del nuovo ente. In particolare la richiesta di una città metropolitana forte è emersa dalla terza commissione della conferenza, quella che mette a punto i rapporti tra il nuovo ente e i comuni.
DARIO CAPURRO
Sindaco di Recco
Un problema che è emerso nel corso dei lavori della terza commissione è la sovrapposizione di compiti con la commissione numero uno, quella dedicata a definire le funzioni della città metropolitana. E' evidente infatti che i rapporti fra questo ente e i comuni sono determinati in larga parte dalle funzioni che esso è chiamato a svolgere, e che saranno definite dallo statuto. Si è quindi deciso di fare una seduta comune delle due commissioni.
Altro tema emerso con chiarezza dalla riunione è stato il ruolo importante che avrà il Comune di Genova, che, non a caso, insieme alla Provincia, ha il diritto di veto sulle decisioni della conferenza metropolitana.
In ognuna delle tre commissioni della conferenza è presente un rappresentante del Comune capoluogo.
PAOLO GOZZI
Consigliere Comune di Genova