Castello di Roccatagliata, la storia riaffiora nel parco archeologico
Nel XII secolo erano molte le carovane di mercanti che trasportavano con i muli viveri, spezie e tessuti sulla via che attraverso il passo del Portello conduceva dall'area padana a quella ligure. A controllare questa zona strategica, dominando la valle con funzioni militari e riscossione di dazi, qui c'era il castello di Roccatagliata. Risalgono al 1173 le prime notizie certe sulla fortezza, allora contesa fra l'arcivescovo di Genova, Siro, e Rolando Avvocato, della famiglia di origine viscontile curatrice per secoli dei beni della curia milanese che manteneva possesso su parti della diocesi ligure, nelle pievi di Recco, Camogli, Rapallo e in quella di Uscio che comprendeva Neirone, nel cui territorio c'è Roccatagliata. Dagli Advocati la fortezza fu venduta ai Doria nel 1259 e poi nel 1273 passò ai Fieschi.
STEFANO SUDERMANIA, sindaco di Neirone
Nel '400 la fortezza di Roccatagliata fu coinvolta nei conflitti fra Genova e Milano, interessata a uno sbocco sul mare e, conquistata dagli Sforza, fu rasa al suolo nel 1477. Del castello si è molto scritto e tramandato nei secoli, ma su quella rupe impervia non c'era più alcuna traccia visibile della rocca. Fino a pochi anni fa, quando il Comune di Neirone ha dato impulso a scavi e ricerche archeologiche.
STEFANO SUDERMANIA, sindaco di Neirone
Così fra il 2011 e il 2013 Neirone, con 150.000 euro di fondi europei stanziati dalla Regione Liguria e un cofinanziamento comunale di 30.000, ha attuato con la Soprintendenza campagne di scavi e recupero da cui sono emersi resti molto significativi delle antiche strutture del castello: vani intagliati nella roccia e pavimentati, vestigia delle mura di cinta, frammenti di ceramiche e intonaci.
STEFANO SUDERMANIA, sindaco di Neirone
I reperti emersi dagli scavi ora formano un parco archeologico e storico sulla rupe di Roccatagliata, illustrato da pannelli esplicativi e raggiungibile da un sentiero attrezzato che risale il bosco. Del sito fa parte anche una cisterna per l'acqua con volta a botte, plurisecolare, ma posteriore alla demolizione del castello, come risulta dalla datazione con il carbonio 14.
STEFANO SUDERMANIA, sindaco di Neirone