L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di una installazione o di parte di essa, ricadenti in specifiche categorie produttive, indicate nell’Allegato VIII alla Parte II del D. Lgs. 152/2006. Essa sostituisce i titoli autorizzativi ambientali di settore e comunicazioni necessarie per l'esercizio degli impianti, tra cui:
- Autorizzazione alle emissioni in atmosfera (titolo I della parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);
- Autorizzazione allo scarico di reflui (capo II del titolo IV della parte terza del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);
- Autorizzazione unica per smaltimento e recupero di rifiuti (link alla pagina specifica) (art. 208 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);
- Autorizzazione allo smaltimento di apparecchi contenenti PCB-PCT (decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 209, art. 7);
- Autorizzazione all'uso di fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura (decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, art. 9).
L’Autorizzazione è rilasciata nel rispetto di determinate condizioni di conformità, le quali mirano, a prevenire, evitare o ridurre le emissioni nell’aria, nel suolo e nell’acqua, nonché a regolare la gestione dei rifiuti prodotti per conseguire un livello elevato di protezione dell’ambiente, tramite un approccio integrato (IPPC, integrated pollution prevention and control).
Tali obiettivi sono perseguiti tramite la progressiva adozione delle migliori tecniche disponibili (elaborate in documenti tecnici che la normativa definisce BAT - Best Available Technique o MTD - Migliori tecniche disponibili) in fase di progettazione, gestione, manutenzione e dismissione delle installazioni industriali.
I documenti che contengono le MTD sono continuamente aggiornati dalla Commissione Europea.