Confeugo 2025
Un sabato di storia, luce e comunità: il Confeugo 2025 si è appena concluso!
Oggi pomeriggio Genova ha vissuto uno dei suoi appuntamenti più sentiti e suggestivi dell’anno: il #Confeugo, la millenaria tradizione ligure che unisce passato e presente in un rito simbolico di speranza, augurio e identità cittadina.
La giornata si è aperta con il corteo storico, partito nel primo pomeriggio da piazza Caricamento e diretto verso piazza De Ferrari, accompagnato da gruppi in costume, musiche tradizionali, sbandieratori e figuranti che hanno animato le vie del centro con atmosfere di altri secoli.
Il rito della fiamma d’alloro
Arrivati nel cuore della città, in piazza De Ferrari davanti all’ingresso di Palazzo Ducale, è stata accesa la tradizionale fiamma di rami d’alloro, simbolo propiziatorio per l’anno che verrà: secondo la tradizione popolare, se la fiamma sale alta e diritta verso il cielo, sarà un buon segno per il futuro della città; se invece pende, le preoccupazioni aumentano… e quella di oggi, seppure non particolarmente grande a causa del vento, è riuscita comunque a salire alta e dritta come documentano le immagini.
Il rito del Confeugo affonda le sue radici nella Genova medievale della Repubblica, quando l’“Abate del Popolo” portava al Doge (oggi incarnato dalla Sindaca) un tronco d’alloro decorato con nastri bianchi e rossi come omaggio e augurio di prosperità. Il dono veniva poi acceso in fuoco propiziatorio, con la speranza di pace e fortuna per tutta la comunità.
In rappresentanza della Città Metropolitana di Genova ha presenziato il Gonfalone, insieme al Vicesindaco metropolitano Simone Franceschi, a testimonianza del legame tra le istituzioni metropolitane e le tradizioni storiche del territorio, mentre la Sindaca metropolitana Silvia Salis – nella sua veste di Sindaca di Genova – ha ricoperto simbolicamente il ruolo dell’antico Doge nella cerimonia, partecipando allo storico scambio di auguri in dialetto genovese con l’Abate del Popolo nel salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, preceduta dalle coreografie, dai colori e i dai ritmi dei figuranti del corteo.
Un ritorno di comunità e partecipazione
La cerimonia ha visto una grande partecipazione di pubblico urbano e turisti, richiamando l’attenzione su una tradizione che continua ad essere uno dei momenti culturali più affascinanti e identitari del Natale genovese.
Un saluto di speranza e prosperità per il 2026!
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