Borse lavoro, una luce oltre la siepe del disagio
Inclusione e opportunità lavorative anche nella cornice rinascimentale dei musei di strada nuova. E’ il caso di Alessio che a Palazzo Bianco racconta la magnifica mostra, sino al 5 giugno, sugli anni della maturità artistica di Alessandro Magnasco, precursore di Turner e degli impressionisti per intensità pittorica e contrasti di luce.
ALESSIO LA ROSA
Alessio, che scrive e pubblica anche libri per bambini, si occupa di accoglienza a Palazzo Bianco e in altri musei con una borsa lavoro.
ALESSIO LA ROSA
Dalle borse lavoro all’assunzione. E’ il caso di Rachel, laureata in lingue, che ha seguito questo percorso.
RACHEL POLACCO
Alessio e Rachel sono persone splendide, ma fragili e lo strumento delle borse lavoro aiuta loro e ogni anno trecento persone nel disagio mentale a costruirsi un futuro, una luce oltre la siepe. Con il sostegno della Città metropolitana, in rete attraverso specifiche convenzioni con Asl 3-4 e Ucil del Comune di Genova.
LIDIA PRATO, Ufficio inclusione socio-lavorativa Città metropolitana di Genova
Alessio e Rachel sono inseriti nei servizi gestiti dalla Cooperativa Solidarietà e lavoro.
SIMONA NARDINI, resp. inserimenti lavorativi Coop. Solidarietà e Lavoro
In passato le assunzioni generate ogni anno dalle borse lavoro arrivavano al 20%
LIDIA PRATO, Ufficio inclusione socio-lavorativa Città metropolitana di Genova
Sostenere la fragilità sentendosi davvero parte degli altri e con gli altri, nel lavoro e nelle relazioni, è l’obiettivo fondamentale, nel rispetto dell’individualità di ogni persona, dell’ufficio che coordina l’inclusione lavorativa del Comune di Genova.
IRENE PARMENTOLA, equipe UCIL Comune di Genova
Le borse lavoro per le persone con disagio mentale o intellettivo avevano però rischiato di interrompersi a fine febbraio per mancanza di risorse. La Città metropolitana per erogarle, infatti, utilizza il Fondo Disabili regionale alimentato dai contributi delle aziende nel collocamento mirato delle persone disabili che però negli ultimi anni si è sempre più ridotto per la crisi che ha ristretto il numero delle aziende vincolate ai versamenti e sospeso gli obblighi di un numero sempre maggiore di imprese.
LIDIA PRATO, Ufficio inclusione socio-lavorativa Città metropolitana di Genova
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