maria occhipinti la forza del coraggio in nome delle idee
Piena di voglia di riscatto contro le ingiustizie sociali e l'emarginazione femminile, di passione per la libertà, coscienza politica, forza del coraggio e dura coerenza in ogni scelta e azione. È stata tutto questo e molto di più Maria Occhipinti simbolo agli inizi del 1945 dei moti antimilitaristi siciliani e dell'emancipazione delle donne, ma a lungo discriminata ed esclusa. Alla sua figura è dedicato il docufilm 'Con quella faccia da straniera, Il viaggio di Maria Occhipinti' - regia di Luca Scivoletto e sceneggiatura di Maria Grazia Calabrese - presentato a Genova alla sala Sivori dalla Provincia con l'Anpi provinciale e l'associazione 'Usciamo dal silenzio'. Perché quei moti in Sicilia? Per capirlo partiamo dal 9 luglio 1943, quando gli Alleati sbarcano sull'isola liberandola dal fascismo. Troppi vecchi gerarchi, però, lasciano solo la camicia nera, non la poltrona.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova
Malcontento, fame e rabbia crescono. E quando tutti i giovani dell'isola sono di nuovo chiamati alle armi, per combattere contro i tedeschi nelle fila alleate, si scatenano le ribellioni popolari del movimento "non si parte e indietro non si torna." Ad animarlo sono soprattutto le donne.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova
Maria Occhipinti è il loro simbolo
BICE PARODI Associazione Usciamo dal silenzio
E l'arrivo delle cartoline precetto scatena la voglia di reagire.
MARIA OCCHIPINTI
A Maria non manca certo il coraggio. Incinta di cinque mesi il 6 gennaio 1945 si getta davanti alle ruote dei camion per fermare i trasporti di giovani verso il fronte. E riesce a bloccarli con centinaia di insorti. Ma dopo scontri sanguinosi i militari hanno la meglio E per lei il prezzo è altissimo.
BICE PARODI Associazione Usciamo dal silenzio
Dopo il confino a Ustica Maria, schedata come ribelle, torna a Ragusa. Ma la famiglia la ripudia, come aveva già fatto prima il Partito Comunista, dove lei militava, con l'intero Cln e tutte le istituzioni condannando duramente i moti siciliani. Il movimento -- dove è vero cercavano di inserirsi anche forze separatiste ed eversive -- era fatto soprattutto da contadini antifascisti, ma quei giudizi politici pesantissimi e drastici hanno impedito per troppo tempo di fare piena luce su questa pagina di storia.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova
E a Ragusa su Maria Occhipinti, rifiutata da marito e padre che si vergognano di una donna che ha osato fare comizi e lottare ed è finita anche in carcere, pesano anche i pregiudizi della città.
LORENZA, nipote e poi ROSINA sorella di Maria Occhipinti
Non le resta che partire, dolorosamente con la sua bambina. Va a Milano, poi a Parigi, in Canada e infine a New York. Facendo mille mestieri: bambinaia, pellicciaia, cordaia per le navi, aiuto infermiera costretta a cambiare spesso perchè schedata come sovversiva. Quello che non cambierà mai, sino alla morte nel 1996, è il coraggio di lottare per i suoi valori. Anche tornando in Sicilia per opporsi all'ultimo braccio di ferro nucleare del '900 fra Usa e Urss.
BICE PARODI Associazione Usciamo dal silenzio
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