genova fra '800 e '900, da verdi alle stazioni marittime (Palazzo del Principe)
L'enfasi declamatoria e la magniloquenza storicista dell'eclettismo. La levità primaverile del liberty. Le geometrie aerodinamiche dell'art deco. La funzionalità severa ed essenziale del razionalismo. Genova non è solo medievale e barocca, ma conserva splendide testimonianze degli stili architettonici ed artistici che dominarono il gusto a cavallo fra la fine dell'Ottocento e gli anni '50 del Novecento.
Un catalogo dei luoghi notevoli della Genova otto-novecentesca è appena uscito, grazie a un finanziamento europeo, a cura di Gianni Franzone e Matteo Fochessati.
I punti d'interesse elencati nella guida, tutti con accurate schede basate su documenti d'archivio, sono 45.
Tabloid va alla scoperta di questo patrimonio poco conosciuto.
La prima parte di città che esploriamo è quella che comprende il palazzo del Principe e le due Stazioni Marittime fulcro del fenomeno dell'emigrazione, di cui Genova fu la capitale italiana.
EDOARDO MONZANI, AD STAZIONI MARITTIME GENOVA
Ai primi del Novecento esisteva a Ponte dei Mille una stazione marittima molto modesta e insufficiente. Si decise di sostituirla con una nuova.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Appena inaugurata, la stazione di Ponte dei Mille si dimostrò già inadeguata alla mole dei nuovi transatlantici, e si deliberò subito la costruzione di una seconda stazione a Ponte Andrea Doria, affidandone il progetto all'architetto Luigi Vietti.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Vietti impiegò per la struttura il cemento armato e l'innovativo vetrocemento, e per gli arredi materiali altrettanto all'avanguardia.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
A pochi passi dalla Stazione Marittima di Ponte dei Mille, anche il palazzo del Principe, fatto costruire nel Cinquecento da Andrea Doria, ha una parte di storia ottocentesca molto interessante: la famiglia Doria, infatti, pur mantenendone sempre la proprietà, per lunghissimo tempo ne affittò le stanze: fra gli inquilini, Giovan Battista Villa, che intorno al 1860 radunò intorno a sé un importante gruppo di artisti.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Ma l'ospite più celebre arrivò qualche anno dopo: per 25 anni, dal 1876 alla morte nel 1900, soggiornò qui per lunghi periodi Giuseppe Verdi, che compose parti delle sue ultime opere, Otello e Falstaff.
ROBERTO BIANCHI, VILLA DEL PRINCIPE
Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?
