Violenza, la casa per le vittime strappata alle mafie
Alle donne vittime di violenza servono un nuovo inizio e nuove opportunità. A Genova per favorirle e sostenerle c'è anche una casa, rinata a nuova vita come centro di accoglienza per donne abusate e maltrattate, dopo essere stata confiscata a un criminale mafioso. La sua trasformazione sociale e solidale era partita nel 2006 con la proposta, presentata a un'iniziativa promossa dalla Provincia contro la violenza di genere, dall'allora prefetto Giuseppe Romano. Risentiamo la sua dichiarazione al nostro microfono.
GIUSEPPE ROMANO
Una proposta diventata molto presto realtà, perché nello stesso 2006 venne avviata la procedura di trasferimento dei locali alla città.
MARIA ROSA SCALA
Direzione politiche sociali del Comune di Genova
Siamo entrati in questa casa per raccontarne la realtà, le funzioni e la vita quotidiana: è un appartamento nel centro di Genova, diciamo solo questo senza fornire altri dettagli perché anche se l'indirizzo non è tassativamente segreto preferiamo non divulgarlo a tutela delle donne e dei servizi antiviolenza. Fulcro di questi servizi è il centro provinciale di via Mascherona, aperto quattro anni fa nelle intese tra Provincia, Regione, Comune e associazioni. Ora gestito per conto degli enti dal Cerchio delle Relazioni può attivare consulenze legali, sostegno psicologico, gruppi di auto-aiuto, inserimento di vittime in strutture protette e di accoglienza. Come questa.
SILVIA BAUDRINO
Operatrice associazione Il Cerchio delle Relazioni
Insieme alle strutture di secondo livello come questa - ce ne sono altre due d'appoggio in Valle Scrivia e in Val Polcevera - c'è n'è una per le urgenze che protegge le vittime ancora a grave rischio di violenze: la casa rifugio a indirizzo segretissimo nel Comune di Genova. Può ospitare otto persone, donne con i loro figli, più un piccino di meno di un anno.
MARIA ROSA SCALA
Direzione politiche sociali del Comune di Genova
Ma torniamo alla casa d'accoglienza sottratta alla mafia. Da poco ospita una madre e una figlia per aiutarle a reinserirsi dopo un passato drammatico di violenze. Un'altra signora se n'è appena andata dopo aver recuperato, giorno per giorno, il senso delle cose e la propria autostima.
SILVIA BAUDRINO
Operatrice associazione Il Cerchio delle Relazioni
Qui le vittime provano a costruire insieme alla rete dei servizi, nella fatica del proprio vissuto e della dura realtà sociale e occupazionale di questi tempi, anche la propria autonomia, per ricominciare.
SILVIA BAUDRINO
Operatrice associazione Il Cerchio delle Relazioni
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