Urbanistica, 10 comuni si affidano alla Provincia per il puc
La Provincia si occupa spesso dei bisogni dei cittadini e delle comunità locali in forma indiretta e poco visibile, ma molto concreta. Un esempio è il supporto che dà ai piccoli comuni nella pianificazione urbanistica. I Puc, piani urbanistici comunali, sono strumenti che di anno in anno diventano sempre più complessi da disegnare, a causa delle moltissime leggi entrate in vigore nel tempo in tema di regolamentazione edilizia, servizi collettivi, sicurezza idrogeologica, tutela della salute e dell'ambiente, e perfino salvaguardia del paesaggio. E' necessaria quindi una grande competenza per sapere dove si può insediare una zona industriale, che cosa si può costruire e che cosa no in un centro storico, o come ci si deve regolare in caso di nuclei abitati vicini ai corsi d'acqua.
Si tratta di competenze ben difficilmente presenti nei piccoli comuni, che, in provincia di Genova sono molti, specialmente nell'entroterra appenninico: basti pensare che ben 18 su 67 non arrivano a 1.000 abitanti, e hanno quindi poche unità di personale, senza contare che lo stesso sindaco spesso svolge la sua funzione nei ritagli di tempo dal lavoro.
Per redigere i piani urbanistici, quindi, questi piccoli comuni sono costretti a rivolgersi a professionisti esterni, geologi e architetti, sostenendo per i loro onorari costi notevoli, oggi diventati spesso insostenibili. Per questo, da alcuni anni la Provincia ha iniziato a supportare gli uffici tecnici dei comuni nell'elaborazione dei Puc, fin dalle prime fasi. Il team dedicato a questo supporto è lo stesso che elabora il Ptcp, il piano territoriale di coordinamento provinciale, ovvero proprio lo strumento di pianificazione che detta ai Comuni indirizzi e criteri per la redazione dei Puc.
ANDREA PASETTI - Direttore Pianificazione
Provincia di Genova
CARLO VALENTE
Uff. Urbanistica Comune Isola del Cantone
La Provincia finora ha collaborato ai Puc di 10 comuni, quelli piccoli e cosiddetti a 'ridotta complessità: Propata e Lorsica sono già esecutivi, Isola del Cantone, Vobbia e Coreglia sono in fieri, e poi c'è un progetto nuovissimo e pionieristico, il Pucco, ovvero Puc coordinato, che unisce ben cinque comuni dell'alta Valtrebbia: Fascia, Rondanina, Gorreto, Fontanigorda e Rovegno.
ELISABETTA BOSIO
Provincia di Genova
L'esempio che raccontiamo è quello di Isola del Cantone, 1.500 abitanti in Valle Scrivia, un territorio montano aspro caratterizzato dalla presenza della più antica linea ferroviaria italiana, la Torino-Genova, anno 1853. Qui il progetto di Puc è stato elaborato dai professionisti della Provincia, in collaborazione con amministratori e tecnici comunali, che sono i veri conoscitori delle reali esigenze del territorio e dei suoi residenti. Sotto il coordinamento del direttore della Provincia Andrea Pasetti e della responsabile di ufficio Elisabetta Bosio, gli aspetti geologici -- novità assoluta -- sono stati curati da Lorenza Casale e Maria Ferrando, mentre lo studio delle normative e la predisposizione delle cartografie sono stati opera di Maria Giovanna Lonati, Arianna Garbarino e Anna Maria Traversaro, che hanno anche seguito il percorso di partecipazione, ovvero gli incontri pubblici e le interviste agli abitanti per raccogliere dal basso le priorità dello sviluppo urbanistico di Isola. Il Comune si è avvalso della consulenza della giovane architetto Paola Sabbion.
GIULIO ASSALE
Vicesindaco Isola del Cantone
CARLO VALENTE
Uff. Urbanistica Comune Isola del Cantone
Vediamo come è stato disegnato il Puc di Isola.
Le zone colorate in verdolino sono presidi agricoli: qui l'obiettivo è evitare l'abbandono del territorio, potenziando le attività agricole anche attraverso incentivi, per esempio la possibilità di costruire una strada o un manufatto rurale.
Le zone in verde scuro sono invece le cosiddette 'bolle di protezione', ovvero aree di tutela dei nuclei abitati storici di cui si intende conservare in modo integro l'immagine paesaggistica. Qui, come ad esempio nella frazione di Montessoro, non si può costruire niente di nuovo, ma solo restaurare l'antico.
I pallini marroni sono le cosiddette emergenze storiche, da tutelare e valorizzare tramite l'introduzione di funzioni attrattive con esse compatibili. Spiccano in particolare le rovine del castello di Montessoro e l'antica fornace di Creverina, che spicca con le sue alte ciminiere nella stretta e incassata valle dello Scrivia.
Lo stesso fiume, che scorre verso la pianura padana, viene valorizzato dal Puc per renderlo più fruibile sotto l'aspetto balneare, turistico e ricreativo, migliorando i punti di accesso pedonale (segnati in blu) come già venne fatto tempo fa dalla stessa Provincia creando l'area attrezzata del lago della Vobbietta.
Infine il Puc di Isola prevede la possibilità di creare una nuova stazione ferroviaria nella frazione di Mereta, al servizio della zona industriale.
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